Calciomercato.com

  • No Stadio, No party: la nuova-vecchia minaccia dei Della Valle è realtà
No Stadio, No party: la nuova-vecchia minaccia dei Della Valle è realtà

No Stadio, No party: la nuova-vecchia minaccia dei Della Valle è realtà

  • Claudio Masini
Le parole di Diego Della Valle risuonavano già parzialmente minacciose in quel settembre 2008, quando al Four Season Hotel di Firenze, l’azionista di maggioranza della Fiorentina presentò in prima persona il magnifico progetto della ‘Cittadella Viola’. Un impianto avveniristico, contornato da strutture adiacenti in grado di portare frutti economici alla società gigliata e di allargare l’utilizzo dello stadio a tutti e sette i giorni della settimana. Un po’ come funziona (splendidamente) all’estero, o anche in quel della Torino bianconera, per rimanere in Italia. L’unica carta a disposizione di un club come la Fiorentina, dal bacino d’utenza e dal fatturato piuttosto ridotti, per lanciare l’assalto alle big, in Italia e in Europa e per avviare un circolo virtuoso intorno al calcio. Pena il “vivacchiare”: fu questo il termine che lo stesso Diego Della Valle utilizzò per mettere tutti in guardia dalla mancata realizzazione di un simile progetto. Cosa volesse dire allora non era concetto ben chiaro, perché quella Fiorentina si preparava ad assaporare per la prima volta (nell’era Della Valle) la Champions League, altro che “vivacchiamento”.

A brevissima distanza dal monito però, la zona designata per ospitare il progetto dei Della Valle fu posta sotto sequestro e il sogno di fatto si infranse. E infranto rimase fino al 2014, quando la società viola annunciò nuovamente uno studio di fattibilità per il progetto sul nuovo stadio: zona diversa, problemi diversi, ma sempre di problemi si trattava perché di mezzo c’era (e c’è) un gigantesco mercato ortofrutticolo da smantellare e ricollocare. Intanto sul campo, la proprietà gigliata aveva tentato il rilancio con i colpi da novanta di Giuseppe Rossi e Mario Gomez, chissà forse spinti anche da questa nuova prospettiva. Molta sfortuna in questo caso privò la Fiorentina di un minimo alloro a livello sportivo, visti i problemi fisici che trasformarono i due investimenti in due bagni di sangue. E la corrispondenza tra campo e infrastrutture è andata avanti, poiché anche l’iter per la presentazione del nuovo progetto dello stadio ha incontrato non pochi ostacoli.

Lo scorso 10 marzo però, sembrava poter essere giornata storica per la Firenze del calcio (ma non solo), con la nuova presentazione pubblica del progetto: unica nota positiva dell’ultimo biennio, in cui la Fiorentina ha oltrepassato l’autofinanziamento, sbarcando a pieno titolo nel pianeta del vivacchiamento. Simbolo massimo di ciò, il fallimentare mercato del gennaio 2016, integrato poi da quello estivo: anche da qui sono nate gran parte delle critiche che hanno portato i Della Valle all’annuncio shock di qualche giorno fa. E il collegamento con la vicenda stadio a questo punto diventa automatico: il Comune assicura che l’iter va avanti ma non sarà mica che alla base del comunicato di lunedì c’è invece proprio qualche bastone tra le ruote di troppo sulla strada per la celeberrima “Cittadella Viola”? Intanto il 31 dicembre prossimo decadrà l’interesse pubblico per la realizzazione di stadio e opere connesse: allora avremo delle certezze in più, intanto la Fiorentina continua a vivacchiare…
 

Altre Notizie