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  • Nostalgia Castori:|'Cesena, puoi restare in A'

    Nostalgia Castori:|'Cesena, puoi restare in A'

    NON RIESCE a staccarsi dal bianconero, la predilezione è per quello romagnolo, ma anche ad Ascoli non si fa mancare nulla. Fabrizio Castori sta creando un altro di quei capitoli magici che pomposamente si chiamano miracoli.

    Stavolta però quello grosso l’ha fatto sua figlia Silvia che gli ha appena regalato un nipotino, Luca. «Ancora non me ne sono reso conto — ammette il tecnico — è un’emozione immensa, Luca ha solo due giorni, è un ‘giocattolino’, sinceramente talmente fresco che non riesco ancora a capirci granchè».

    Anche perché in mezzo c’è stata la sberla col Torino (ko per 4-0) del suo amico De Feudis. «Una brutta sconfitta soprattutto per il punteggio troppo largo, non veritiero. E’ stata una di quelle partite in cui tutto ti va male, loro tiravano e gli si infilava. Peccato perchè questa sconfitta interrompe un trend positivo di tre vittorie e due pareggi che ha rimesso in sesto la nostra classifica».

    Ad Ascoli poi cinque punti di penalizzazione e una gravissima crisi economica. «Dobbiamo prescindere dalle difficoltà della società, questo è un gruppo compatto di giovani validi. Ho preso la guida della squadra ultima con sette punti a sei dai play out e a sette dalla salvezza. Sarà dura fino in fondo, ieri le nostre concorrenti hanno vinto tutte».

    Col Toro c’è scappata pure l’espulsione, le sarà venuto in mente quando a Cesena era costretto a guidare la squadra dal ‘gabbiotto’. La risata è grassa. «Ho vissuto 19 mesi in clausura col mio amico Marino Vernocchi, condividendo gioie e dolori, un’esperienza che non dimenticherò mai. Una palestra importante, vissuta con intensità».

    Da Lumezzane dove fu tra i protagonisti della maxi rissa c’è più passato? «No, sono andato a Brescia che è lì vicino e giocava in B. Lumezzane non è neanche un gran bel posto per una gita».

    E questo Cesena come lo vede?

    «Mai in diretta, sempre in televisione. Ogni volta che vedo quello stadio e quella curva ho un tuffo al cuore. Il Cesena si può salvare, ultimamente ha un buon trend. Ci sono altre squadre in forte difficoltà come Sampdoria e Catania. Invece vedo bene il Brescia, con le grandi avrebbe meritato di più».

    Ha sentito delle contestazioni a Cesena? «I tifosi devono stare vicini alla squadra. Sabato sera ad Ascoli nonostante i quattro gol subiti siamo usciti dallo stadio fra gli applausi, ci hanno voluto sotto la curva, mi sono commosso. Cesena ed Ascoli hanno pubblici molto simili».

    Visto che da Cesena ora si parte per la Nazionale? «Marco Parolo è un centrocampista completo, attacca, difende e segna gol importanti».

    Ieri Milan Djuric ha segnato due splendidi gol, fino a gennaio lei lo aveva ad Ascoli. «Ho una squadra giovanissima, in attacco mi serviva un elemento più smaliziato ed esperto. Sono comunque contento per Milan».


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