Nel calcio si gioca, si vince o si perde in undici. E' vero, è così, ma ci sono delle eccezioni che non riguardano solo i fuoriclasse. Ci sono dei giocatori che per un gruppo sono fondamentali perché se è vero che il talento quasi sempre ha la meglio, è anche vero che gli equilibri sono delicati e soprattutto difficili da mantenere.

Così anche in una squadra come il Novara, che di Messi sicuramente non ne ha, ci si ritrova a parlare più o meno sempre dei soliti. Di Rigoni, di Mascara o Ujkani. Giocatori sovraesposti per il talento e di buon livello, ma che molte volte mettono in ombra le prestazioni di altre pedine fondamentali.

Uno su tutti è molto spesso sottovalutato: il Sindaco, Andrea Lisuzzo. Un difensore arcigno, di temperamento, arrivato al grande calcio in colpevole ritardo ma che, lui più di altri, non ha accusato il grande salto. Con lui in campo la difesa ha sempre dato una sensazione di sicurezza pagata a caro prezzo in sua assenza.

Non è un caso che il crollo invernale della difesa azzurra sia avvenuto contestualmente alla sua assenza, e che la serie di partite a reti inviolate sia coincisa col suo ritorno alla grande. Certo, qualche sbavatura scappa anche a lui, non sarebbe arrivato in serie A a 30 anni se non fosse così, ma il modo di tenere la linea e anticipare gli attaccanti gli prospettano una grande finale di carriera. Sarà difficile tenerlo a Novara.