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  • Novaramania:| Siamo modello da seguire

    Novaramania:| Siamo modello da seguire

    La notizia è passata un po' in secondo piano per gli eventi dell'infrasettimanale. Quasi snobbata dai media, trattata con troppa superficialità. Il Novara, nel frastuono generale per la papera di Buffon e la rissa Rossi-Ljajic, ha salutato la serie A in punta di piedi. Siamo retrocessi sul campo con un 2-2 a Firenze che è lo specchio di una stagione da 'vorrei ma non posso, ma per poco'. La salutiamo convinti che sarà un arrivederci, che il progetto iniziale che prevedeva la serie A in quattro-cinque anni (arrivata in due) non sarà lasciato al caso ma verrà coltivato come e più di prima, con la serietà che la società Novara ha sempre dimostrato.

    Abbiamo pagato l'inesperienza a certi livelli, dal fare mercato a gestire i risultati con furbizia, soprattutto all'inizio della stagione. Paghiamo qualche scelta sciagurata e un po' di sfortuna, ma torniamo in B giustamente e senza recriminazione. La dignità di essere novaresi, di essere comunque una favola del nostro calcio malato (e proprio al 'Franchi' se n'è avuta l'ennesima dimostrazione) non ce la toglie nessuno.

    Nonostante un campionato di bassissima classifica, le contestazioni - poche - si sono limitate a qualche incitamento colorito. Per il resto solo applausi, solo cori per la squadra e per Tesser. Niente a che vedere con bombe carta, contestazioni al centro sportivo o minacce agli ultrà degli ultimi tempi. Dignità, di una tifoseria e di una città che non smetterà di sognare. Arrivederci serie A, è stato bello. Ci vediamo presto. La tifoseria azzurra non retrocede.

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