A crederci per davvero si rischia di farsi molto male. La salvezza, nonostante le due vittorie consecutive, rimane un'utopia, ma finalmente la squadra ha mostrato quel carattere che l'aveva contraddistinta nelle due annate trionfali. E questo chiedevano i tifosi, che non hanno mai smesso di stare al fianco della squadra ma che in cambio chiedevano di riconoscere nei giocatori la rabbia e la voglia di difendere i colori azzurri. Ultimamente l'hanno dimostrato, e a Novara è tornato l'entusiasmo, forse anche troppo a essere realisti. Ma va bene così.

'Giochiamo una partita per volta' è la frase che si sente di più a Novarello e dintorni nelle dichiarazioni alla stampa dei vari protagonisti. A Siena però è arrivato un bel segnale di risveglio dall'uomo che, se entra in condizione e viene servito nella maniera adeguata, può far volare la squadra con le sue ali: Andrea Caracciolo. In Toscana è partito dalla panchina perché nel gioco di Tesser due attaccanti di movimento valgono più di un ariete, ma l'ex Brescia, quando è entrato, ha mostrato quanto può essere decisivo col suo gioco di sponda per i compagni.

Un'arma in più che anche nella partitella settimanale ha dimostrato di essere utile alla causa, sacrificandosi per il gioco di squadra svariando su tutto il fronte offensivo. I gol Caracciolo li ha sempre fatti. Per adesso in maglia Novara ci ha deliziato più con gli assist che con le gioie personali, ma perché non essere ottimisti? Se il suo momento stesse davvero arrivando, il finale di stagione del Novara sarebbe entusiasmante. Magari non basterà per rimanere in A, ma sicuramente non farà ricordare gli azzurri come un'anonima meteora.