Un'ascesa incredibile, dalla squadra riserve del Borussia Monchengladbach alla maglia della Germania in due anni. La storia di Marc André Ter Stegen è quello di un efant prodige di una scuola, quella tedesca, che negli ultimi anni ha sfornato talenti a ripetizione. Da René Adler dell'Amburgo, vittima di troppi infortuni che hanno condizionato la sua definitiva consacrazione, a Manuel Neuer del Bayern Monaco, passando per Ron-Robert Zieler dell'Hannover, Kevin Trapp dell'Eintracht Francoforte e Bernd Leno del Bayer Leverkusen, classe 1992 proprio come Ter Stegen. Tra tutti, però, il numero dei Die Fohlen è quello che ha impressionato di più, perchè ricorda Oliver Kahn, portiere che ha scritto la storia della Mannshaft, per il suo modo di difendere la porta, poco spettacolare e molto efficace.

L'esplosione di Ter Stegen non è passata inosservata ai grandi club europei. L'ottima stagione con la maglia del Borussia Monchengladbach, accanto a Reus, Herman e Dante, chiusa con la qualificazione ai preliminari di Champions League, hanno fatto di lui il desiderio di Liverpool, Milan e Barcellona, che cerca l'erede di Valdes. Da maggio, però, con le voci di mercato qualcosa è cambiato. Ter Stegen ha perso la fama di superman. E' stato una sciagura nell'amichevole contro la Svizzera perdendo il treno per l'Europeo, non ha convinto nel playoff Champions contro la Dinamo Kiev e in questo inizio di stagione ha alternato prestazioni di livello, come contro il Bayer Leverkusen, ad altre da dimenticare, l'ultima giovedì contro il Fenerbahçe. Su Ter Stegen sono state fatte troppe aspettative, ancora non è pronto per il salto in una big.