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  • Nuova legge sugli stadi: le ultime con i casi di Roma, Fiorentina, Inter e Milan

    Nuova legge sugli stadi: le ultime con i casi di Roma, Fiorentina, Inter e Milan

    • Fernando Pernambuco
    Un tempo non era difficile vedersi la partita da una finestra o un balcone a picco sullo stadio. Oggi, forse solo dal Matusa di Frosinone; lo Scida di Crotone illude con quelle alte palazzine, ma troppo lontane e troppo alte, appunto. Però qualche speranza in futuro forse c’è. 

    La manovra finanziaria (bis) 2017 (DL 50/2017) che a breve inizierà alla Camera l’iter per la conversione in legge, renderà più facile costruire nuovi impianti sportivi, non solo per lo snellimento delle procedure, ma anche per un maggior 'ritorno' economico degli investimenti. L’articolo 62, al comma 1, recita così: "Lo studio di fattibilità può ricomprendere anche la costruzione d'immobili con destinazioni diverse da quella sportiva complementari e/o funzionali al finanziamento e alla fruibilità dell'impianto, la demolizione dell'impianto da dismettere, la demolizione e ricostruzione, anche con diversa volumetria e sagoma o la riconversione e riutilizzazione dell'impianto". 

    Tradotto, significa che, ad esempio, nei progetti per la costruzione di nuovi stadi potranno essere compresi anche edifici a uso abitativo. La precedente legge 147 del 2013 prescriveva chiaramente che, nel caso di nuovi impianti sportivi, vigeva "l'esclusione di nuovi complessi di edilizia residenziale". Fino a oggi, infatti, intorno agli stadi potevano essere previste costruzioni a uso commerciale, turistico o culturale: negozi, alberghi, musei. 

    Un'altra novità è rappresentata dal fatto che la conferenza dei servizi decisoria (a cui partecipano Regione, Provincia e Comune) potrà essere svolta simultaneamente o in sede unificata a quella per la valutazione di impatto ambientale. Il verbale conclusivo costituirà adozione di variante allo strumento urbanistico comunale. Se la Regione dà parere positivo, il verbale sarà trasmesso al Sindaco che lo presenterà all'approvazione del Consiglio comunale. 

    Si tratta, da un lato, di notevoli semplificazioni burocratiche, dall'altro di maggiori opportunità economiche per chi costruisce i nuovi stadi, che, sulla carta sono voluti da tutti: FIGC, società calcistiche, pubblica opinione, tifosi. Ma c'è un ma: non favoriranno la speculazione? Non aumenteranno la cementificazione? Siamo, insomma, di fronte all'eterno dilemma di chi vede in ogni nuova impresa edilizia qualcosa di positivo o d'incommensurabilmente negativo (e in effetti nel nostro Paese dal dopoguerra a oggi di scempi urbanistici ce ne sono stati troppi) con categorie utilizzate in modo metafisico come appunto la "cementificazione" o la "speculazione". Se si deve costruire come si pensa di farlo? Con quali materiali? Se si sceglie d'investire privatamente (è quasi sempre così) bisogna farlo senza un guadagno d'impresa? Se non si fa nulla si grida all'immobilismo regressivo, se si fa si grida all'orrore ecologico speculativo. Così, spesso, si resta nel guado delle intenzioni non realizzate. I punti dirimenti per capire se una scelta è buona o no dovrebbero essere rappresentati dalla qualità urbanistica e architettonica, oltre che dall'ubicazione prescelta. 

    Certo, bisogna contestualizzare e porsi alcune domande. In diversi casi non potrebbero essere riconvertiti gli stadi preesistenti? C'è davvero una carenza abitativa in molte città italiane? Per esempio a Roma interi comprensori realizzati anni fa, appena fuori dal Grande Raccordo Anulare, sono rimasti in buona parte vuoti e la Nuova Fiera, vicino a Fiumicino, stenta vistosamente a decollare. 

    C'è chi sostiene che queste nuove norme facilitino l'approvazione del nuovo stadio della Roma, il cui iter per altro è già in corso, che spingano finalmente Milan e Inter a farsi un borghetto con annesso stadio. Oppure che siano un assist per i Della Valle, i quali hanno presentato da poco un progetto per un nuovo stadio viola nella zona Nord-Ovest di Firenze, definito nientemeno "Rinascimento Viola". Per ora è previsto un impianto con una capienza di 40 mila posti, col campo a soli 7 metri, circondato da un centro commerciale, un albergo e ristoranti. Con le nuove norme potrebbe sorgere anche un nuovo quartiere? Chi lo sa? Di certo da quei possibili appartamenti la partita non si vedrà. 
     

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