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  • Nuovo stadio Roma, dal Comune: 'Serve la... cura del ferro'

    Nuovo stadio Roma, dal Comune: 'Serve la... cura del ferro'

    In un'intervista al Corriere della Sera Giovanni Caudo, assessore all'Urbanistica del Comune di Roma, torna a parlare del progetto del nuovo stadio giallorosso e delle critiche che sta suscitando. 'Qualsiasi proposta è soggetta a modifiche e quindi anche questa; e poi io lo chiamerei lo stadio della trasparenza, il dibattito a tratti polemico l'ho voluto io perché tutti i documenti sono nella Casa della Città, un luogo tra Garbatella e Ostiense nel quale tutti i romani possono visionare questo e altri importanti progetti, tutto aperto ai cittadini, altro segno di discontinuità col passato - le sue parole -. La proposta ci è stata presentata da un gruppo privato in accordo con la Roma, sulla base di una legge nazionale. Per me si tratta di una proposta semplicistica: oltre i 340 milioni per lo stadio ne metterebbero 50 per le opere infrastrutturali, gli altri 220 andrebbero compensati con edificabilità per uffici... Il progetto è complesso e vale, euro in più euro in meno, un miliardo. Sia chiaro, io non ho pregiudizi, ma l'amministrazione non può ridursi al ruolo di passacarte e nell'operazione dev'esserci spazio per l'utilità pubblica. Se 220 milioni da compensare sono troppi o pochi? Io in verità, in un momento nel quale a Roma grazie al piano casa molti uffici si stanno trasformando in case, rilancerei: cosa ne sarà di questi uffici una volta completati? Rimarranno vuoti? C'è una capacità di attrarre investimenti e creare nuova occupazione? Sono queste le domande a cui si deve dare una risposta. La metropolitana? La cura del ferro per quella zona non è solamente importante, è fondamentale. Lì ci sono tre stazioni: Tor Di Valle sulla Roma-Lido, Muratella e Magliana sulla tratta del trenino da Fiumicino. In questo senso la loro proposta è carente: propongono di arrivare a Tor Di Valle con la linea B. Evidentemente non basta, perché tutte le tratte, inclusa quella del trenino, devono essere in rete. La nostra condizione è chiara: allo stadio bisogna poter arrivare in metropolitana. Voglio dire che in questa proposta l'interesse della Roma e quello dei privati sono chiari: ma quello pubblico?'.

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