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  • O Charuto do Timossi: cosa c'entra la Camusso con Luca Toni?

    O Charuto do Timossi: cosa c'entra la Camusso con Luca Toni?

    Non è tutta una questione d’età. Questa settimana, a 45 anni compiuti,  ho intervistato una ribelle di 70 anni, magnifica e fiera. Si chiama Angela Davis, Pantera Nera delle lotte statunitensi  contro il razzismo e tutte le disuguaglianze.  Negli anni Settanta venne incarcerata, per la sua liberazione scrisse prima una canzone Il Quartetto Cetra, più tardi lo fecero pure i Rolling Stone. Ora insegna all’Università della California e continua a ribellarsi. Si ribella anche Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, principale sindacato italiano. L’ho incontrata sabato, ha risposto alla domande sull’attacco che il governo Renzi sta portando all’articolo 18, quello che ancora impedisce a un imprenditore di licenziarti quando gli pare. La Camusso è decisamente più giovane, ma altrettanto fiera e lucida.  Lo è anche nell’argomentare che non si potrà mai dare più (sacrosanti) diritti a ventenni e trentenni, distruggendo il lavoro dei quarantenni e spedendoli a casa con i cinquantenni. Susanna Camusso mi ha convinto. E ora, venendo finalmente al calcio, mi ha convinto ieri sera anche la prestazione di Luca Toni, intramontabile attaccante, uno che a 37 anni è già stato rottamato un paio di volte e spedito nei deserti del petrolio come si fa con vecchie Ferrari e Lamborghini.

    Ieri il suo Verona ha battuto il Torino, lui non ha segnato, ma senza la sua presenza in campo sono convinto che i veneti non avrebbero portato a casa tutti e tre i punti. Il suoi voti in pagella andavano dal 5 al 7, ma non mi importa, lui per me è (quasi) sempre da 7. Un mio indimenticabile professore, Franco Scoglio da Canneto di Lipari, un giorno mi affrontò sul piazzale di un albergo toscano e mi disse: “Hai dato 5 al mio Gennaro Ruotolo, tu devi capire che non si dà mai un’insufficienza a uno come Gennaro, una bandiera. E’ vecchio? Io lo vorrei in campo anche con una gamba sola”.  Io invece ero troppo giovane e presuntuoso per capire che Scoglio anche quella volta aveva ragione. E a questa cosa pensavo vedendo la Juventus battere il Milan, Berlusconi imprecare contro il giovane Inzaghi e rosicare per aver cacciato il “vecchio” Allegri. Berlusconi ha iniziato la “rottamazione” prima di Renzi, lo ha fatto spedendo a casa tutte le bandiere del Milan, compreso Pirlo, che trasferendosi alla Juve è diventato il perno del triennio vincente di Conte. Berlusconi ha “rottamato” semplicemente perché non aveva più i quattrini per pagare i suoi esperti giocatori. Vero, pensare a un paragone con l’articolo 18 sarebbe offensivo per chi la vita (davvero) se la suda e infatti il paragone non lo faccio.  Così nella domenica dell’ennesima polemica dell’immaturo Balotelli, della bella maturità del giovane Florenzi, del ciuccio in bocca dell’Apache Tevez, credo che la risposta sia una sola: la gioventù è una stagione bellissima, ma è un errore non apprezzare anche quando c’è di magnifico in tutte le stagioni della vita.  



    Giampiero Timossi (giornalista Il Secolo XIX)
    Su Twitter: 
    @GTimossi

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