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  • Ogbonna sì o no?|Rebus per il Toro

    Ogbonna sì o no?|Rebus per il Toro

    Sereno, fin pimpante, col sorriso sulle labbra e un’indicazione: «Massimiliano ha di nuovo fatto un bel lavoro, dopo il suo trattamento mi sentivo meglio», ha detto Angelo Ogbonna a chi, nel Torino, gli ha chiesto conto del suo blitz a Lecce. Blitz da Massimiliano di nome e Greco di cognome, osteopata salentino dal soprannome altisonante ( “il mago” ), nato sull’onda dell’esperienza di Petrachi (che parla bene di lui da lustri) e della sua sfera di influenza. Ordunque, ieri Ogbonna è tornato alla base. Dal viaggio con tutti i permessi del caso a Lecce per farsi manipolare da questo professionista, per il quale anche il difensore stravede (non è la prima volta che Ogbonna si affida alle sue dita), alle nuotate in piscina. La mattinata è trascorsa così, dopo l’ennesimo summit con i medici granata. Nel pomeriggio lo si è rivisto anche in campo. Ma solo per cimentarsi in corse controllate, in palleggi senza pericoli. Quindi il trasferimento in palestra, per una serie di esercizi volti al mantenimento del tono muscolare, anche qui con un’avvertenza di fondo: vietato forzare, vietato rischiare alcunché. E oggi?


    NEVRALGIA PELVICA - Oggi si vedrà. Si rivaluterà tutto, prima dell’allenamento a porte chiuse. Come sta il ragazzo, l’entità del dolore all’altezza del pube. Connotazioni da soppesare con la tabella di marcia, stesa per tempo ma, nel caso, da rivedere e correggere di giorno in giorno, per l’appunto. Potrà o no scendere in campo contro il Parma? Ecco la prima domanda chiave. Risposta: nessuno può dirlo, al momento. Siamo nel rebus. E non perché lo staff medico del Torino, da settimane in azione su Ogbonna con al fianco numerosi specialisti e qualche luminare, non sappia che pesci prendere. Tutt’altro. Da qualche tempo è stata sostanzialmente messa a fuoco in maniera definitiva la diagnosi, già riferita sul giornale di domenica: trattasi di una patologia inusuale, se non si vuole dire strana, per un calciatore. E, in generale, è un disturbo abbastanza raro. Un nervo infiammato all’altezza del pube. Una nevralgia a livello pelvico, consequenziale all’ormai arcinota infiammazione alle vie urinarie. Una connessione di problematiche assolutamente rara, per l’appunto, per un giovane professionista del pallone. Ma tant’è. C’è anche chi nel club ripete una frase come un mantra, da giorni: «E’ una roba molto da Toro». Come a dire: tu pensa cosa combina il destino, quando decide di complicarti la vita. Una cosa seria, ma non grave. Che però causa dolori vicino all’inguine che vanno e vengono. Che per un po’ sembrano sparire e che all’improvviso tornano a galla ancor più fastidiosi di prima. Vedi la bandiera bianca alzata dal difensore sabato scorso, in extremis prima della trasferta a Palermo. «Sembra pubalgia», diceva il ragazzo una decina di giorni fa. «Sembra, ma non è», ripetono con sicurezza nel Torino.


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