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  • Palermomania: addii dolorosi, o forse no

    Palermomania: addii dolorosi, o forse no

    • Daniele Valenti

    Perinetti continua a ripetere che il Palermo a gennaio non cambierà fisionomia, e che soprattutto non ci saranno cessioni dolorose. Poi, di tanto in tanto, aggiusta il tiro: ‘Spero non parta nessuno degli attaccanti’. Talvolta il dettaglio viene deliberatamente omesso, meno di frequente arriva quatto quatto, quasi con nonchalance. Si parla, forse straparla di Belotti, la sorpresa, l’asso che spariglia le carte e che mai ti saresti aspettato di trovare, soprattutto dopo il superficiale scetticisimo iniziale.

    È proprio Belotti, quello straordinario caso di serendipità, che avrebbe già dato la spinta decisiva per aprire le porte girevoli di gennaio. Gli indizi sono chiari, l’indiziato ad andarsene è Hernandez. Lo intuisci da come si confessa candidamente nelle interviste: ‘Penso a tornare in Serie A, non mi interessa quanto segnano i compagni, io spero di essere il capocannoniere’. E poi la bomba, anche legittima se vogliamo: ‘Chi non sogna una grande squadra?’.

    Il Palermo ha capito bene le intenzioni de La Joya e da tempo sta tessendo la tela della sua cessione. Si informa, ascolta le proposte per il momento timide, soprattutto pensa. Pensa se Belotti, Lafferty e l’asfittico Dybala basteranno per completare la scalata della promozione, o se magari un quarto attaccante, un esperto della categoria, servirebbe (Ardemagni?). Di sicuro, un giocatore poco motivato, proprio come Hernandez, è sempre meglio lasciarlo andare verso altri lidi. Quelli a cui ambisce il Palermo, con o senza Abel. Una cessione, la sua, che in fondo non sarebbe così dolorosa.

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