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  • Palermo, Hernandez:| 'Ora ci sono anch'io'

    Palermo, Hernandez:| 'Ora ci sono anch'io'

    • D.V.

    Abel Hernandez, ormai ci siamo. Possiamo dire che il peggio è passato?
    'Sì, è proprio così, Ritorno ad allenarmi con la squadra e a Cagliari potrò esserci anche io. Finalmente torna a disposizione dell'allenatore'.

    Dal giorno dell'infortunio sono passati tre mesi.
    'Tre mesi durissimi. Un vero incubo. Andare allo stadio, vedere i tuoi compagni in difficoltà e non potere fare nulla è bruttissimo. Sono stati tre mesi lunghi, ma per fortuna ho avuto accanto la mia famiglia che mi ha molto aiutato'.

    Un infortunio molto simile a quello dell'anno scorso. Questo l'ha fatta arrabbiare ancora di più?

    'È vero. Subire lo stesso infortunio a distanza di un anno è stata una vera disdetta. La cosa mi ha fatto dato ancora più fastidio perché avevo iniziato bene la stagione e avevo in vista molti impegni con la mia Nazionale. Tutto questo mi ha reso l'assenza ancora più dura da sopportare'.

    Due infortuni identici sono una casualità? Si è posto qualche domanda in questo senso?
    'Francamente non so darmi una spiegazione anche perché prima di quella partita con il Bologna non avevo avuto nessun problema. Nessuna avvisaglia. Andava tutto benissimo e l'infortunio è arrivato del tutto improvviso e inaspettato'.

    Si è infortunato che c'era ancora Mangia, ritorna in squadra con Mutti. Che differenze ha trovato?

    'Entrambi sono due ottimi allenatori, ma con caratteristiche diverse. Mangia è un giovane. Ha subito fatto bene al suo primo incarico su di una panchina importante come quella del Palermo. Mutti invece è un tecnico di grande esperienza. Ci sta facendo giocare bene. Abbiamo ritrovato fiducia nei nostri mezzi e i risultati ci stanno dando ragione'.

    Quando qualcuno parlava di retrocessione era preoccupato o si faceva una risata?
    'Io e i miei compagni eravamo tranquilli. Siamo sempre stati consapevoli delle nostre potenzialità e sapevamo che un periodo nero poteva capitare e che sarebbe passato'.

    Si aspettava l'esplosione di Budan?

    'Igor è un grandissimo giocatore. Uno che ha sempre fatto bene nonostante gli infortuni che gli sono capitati nel corso della carriera'.

    E un Miccoli così?
    'Per Fabrizio uso una frase soltanto: un campione fenomenale'.

    La concorrenza per lei si fa più dura?
    'In effetti, per me sarà un po' più difficile, ma certamente ne trae beneficio la squadra. Del resto il Palermo ha sempre avuto grandi attaccanti. Prima c'erano Miccoli e Cavani, adesso Miccoli e Budan. Io farò di tutto per tornare a essere protagonista in questa squadra'.

    In compenso è andato via Pinilla. Si aspettava la sua partenza?

    'Assolutamente no. La cosa mi ha sorpreso. Per noi Mauricio era un giocatore molto importante. Non ho una spiegazione per quello che è accaduto. Mi dispiace e mi auguro che possa fare bene. Naturalmente dopo la partita di sabato contro di noi'.

    Già, sabato c'è il Cagliari. Che impressione le farà ritrovare Pinilla da avversario?
    'Sarà bello incontrarlo per me e per tutta la squadra. Sono certo che Mauricio a Cagliari farà bene. Tranne però che contro di noi'.

    Crede il Palermo abbia definitivamente superato la sindrome da trasferta?

    'Definitivamente no perché, anche se abbiamo fatto bene, ci manca ancora la vittoria. A Cagliari dobbiamo vincere. Sarà certamente una partita difficile, ma noi dobbiamo vincere e trovare quel successo fuori casa che ancora ci manca'.

    Il suo sogno?
    'Potere ripetere quello che ho fatto l'anno scorso quando sono tornato dopo l'infortunio. Sono rientrato contro il Lecce e ho fatto subito gol. Ripetermi sarebbe bellissimo'.

    (La Repubblica - Edizione Palermo)


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