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  • Palermo, l'ex dirigente Dibrogni a CM: 'Zamparini è un grande presidente'

    Palermo, l'ex dirigente Dibrogni a CM: 'Zamparini è un grande presidente'

    • Daniele Valenti

    Non va sui giornali, perché il suo lavoro si svolge nell’ombra, a differenza di quello di un direttore sportivo. Eppure le figure professionali come Massimiliano Dibrogni sono le pietre angolari di un club. Se in quattro anni il Varese è partito dalla C2 per arrivare alle soglie della Serie A, qualche merito va ascritto anche a lui. 'Ma no - si schernisce - io ho semplicemente fatto il mio lavoro di segretario generale'. Già, ma in che consiste di preciso? 'Contratti e tesseramenti, normative, organizzazioni di trasferte, gestione dei rapporti con Lega e Federazione'. Una bella macedonia. Lui non lo dice, ma nell’ambiente è stimatissimo per la sua onniscienza - o quasi - di regolamenti, codici e codicilli vari.

    'Tutto è partito dalla mia grande passione per il calcio - racconta in esclusiva a Calciomercato.com Dibrogni, 39 anni -. Ho giocato 12 anni tra i dilettanti con un’esperienza in C2 al Castrovillari che andò male per colpa di un infortunio. Nel frattempo mi laureai in Economia e Commercio e, appesi gli scarpini al chiodo, intrapresi il mio percorso'. Lastricato di tanto lavoro in Federazione e all’Ufficio Indagini (l’attuale Procura Generale, per intenderci). Nel 2007, ottenuta la qualifica di ds, conosce Sogliano che lo vuole a tutti i costi a Varese.

    'La nostra è una stima reciproca che va al di là della vita professionale. Abbiamo sempre lavorato a stretto contatto: negli anni di Varese lui ha sempre ascoltato le mie opinioni anche in materia di campo - rivela Dibrogni, ragazzo compunto che non ama apparire -. Ha voluto portarmi con sé a Palermo, dove Zamparini mi propose di occuparmi del nuovo stadio, del centro sportivo e di tanto altro per un progetto ad ampio raggio, ma purtroppo ci siamo separati. Succede'. In effetti il presidente aveva chiesto a Massimiliano di restare anche dopo le dimissioni del direttore sportivo. Segno evidente che sono bastati pochi mesi perché l’uomo e il professionista venissero apprezzati.

    'Zamparini è un grande presidente, ad avercene come lui. Ha molta esperienza nel calcio ed è giusto che un imprenditore che investe tanto come lui si interessi anche dell’aspetto tecnico - spiega Dibrogni - ma bisogna pure dire che in certe occasioni ai collaboratori va lasciata piena autonomia. In ogni caso di Zamparini non posso che parlare benissimo'. E il futuro? 'Se sarà ancora con Sogliano ne sarò felice, ma una cosa è certa: a me piace lavorare in un certo modo, e se sarà necessario le strade, seppur a malincuore, si separeranno'. Intanto si sussurra che il Genoa stia pensando proprio all’ex ds del Palermo. 'Se Preziosi deciderà di cambiare, Sean può essere sicuramente la scelta giusta, ma è ancora presto per parlare di queste cose'.

    Fino a pochi mesi fa il Palermo era una sorta di reunion del Varese dei miracoli. Oltre a Sogliano e a Dibrogni, infatti, c’era Mangia. “Con lui il rapporto è ottimo. Per adesso si sta dedicando al master di Coverciano, sta vedendo molte partite in Italia e all’estero per aggiornarsi - ci dice Massimiliano -. Del resto lui senza calcio soffre. È un allenatore che farebbe comodo a tanti. Non avrà problemi a rientrare nel giro già dalla prossima stagione perché ha tutto per diventare un grande tecnico”. E Dibrogni - ma questo lo aggiungiamo noi dopo averlo conosciuto meglio - ha tutto per essere un grande dirigente.

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