Palermo, Migliaccio:| 'Io non ho paura'
Parafrasando il bel romanzo di Ammaniti, Giulio Migliaccio, che a Lecce rientrerà dopo il forfait contro la Roma a causa di una bronchite, spiega senza se e senza ma il suo stato d'animo. 'Io non ho paura'. Una risposta, un appello, un richiamo a quella parte del popolo rosanero che vede la B dietro l'angolo e forse anche a qualche compagno di squadra, che ha cominciato con grande anticipo a contare i punti che mancano a quota 40. 'Sinceramente questi discorsi mi danno fastidio - spiega il centrocampista rosanero -. Non mi sono neppure chiesto quale può essere la quota salvezza, se 40 punti o anche meno. Ne abbiamo 34 e manca più di mezzo girone di ritorno, io penserei ad altro...'.
Per esempio?
'Al fatto che avremo da giocare in casa partite bellissime e suggestive come quelle con Udinese, Juventus e Catania. Trasferte affascinanti come Firenze e Genova. C'è tutto un campionato davanti e dobbiamo affrontarlo con uno spirito positivo, non come chi è sul punto di retrocedere. Cosa dovrebbero dire tutte le squadre che stanno sotto di noi?'.
C'è però un clima pesante e poco entusiasmo attorno alla squadra...
'Perché è difficile accettare l'idea di un campionato di transizione. Non è una parola che mi piace ma è così. Un campionato anonimo e senza traguardi di prestigio. È questo quello che fa male. È una stagione strana, con tanti cambiamenti. Tre allenatori, due direttori sportivi. E poi tanti infortuni e qualche errore individuale. Ma stagioni così sono capitate a club più blasonati del nostro come Juventus o Fiorentina, non bisogna farne un dramma. Il nostro obiettivo deve essere quello di fare migliorare i giovani che abbiamo in organico e dare il massimo fino all'ultima giornata'.
La partita di Lecce potrebbe segnare un'altra svolta nel vostro campionato. Sapete bene che battaglia sarà. E il Palermo questo tipo di partite - Chievo, Catania, Siena - le ha sempre sofferte...
'È vero, a Lecce ci aspetterà una gara molto difficile, non dimentichiamo che per loro può essere una partita che vale un campionato, saranno avvelenati e dovremo farci trovare pronti. A noi le motivazioni per fare meglio, per dare qualcosa in più, quell'agonismo che spesso quest'anno ci è mancato devono darcele le tre sconfitte di fila da cui veniamo. Non possiamo dimenticarle, il Lecce si gioca molto ma è un avversario alla nostra portata, questo non dovremo dimenticarlo scendendo in campo'.Ma troppi avversari alla vostra portata quest'anno vi hanno battuti in trasferta. Il Palermo è rimasta l'unica squadra a non avere mai vinto in campo esterno...
'Non sai che fastidio mi dà quello zero nella casella delle vittorie esterne. Non mi era mai capitato nella mia carriera, sono convinto che prima o poi ci riusciremo'.
Anche perché raramente ci siete andati vicini...
'Già, solo a Novara abbiamo davvero avuto la possibilità di vincere. Neppure lì siamo stati fortunati'.
L'assenza di Silvestre sembra sia costata cara. Quante possibilità di vederlo in campo a Lecce?
'Non lo so, dipende molto dal giocatore. Ha avuto un infortunio importante, c'è ancora qualche giorno per decidere e sarà lo stesso Silvestre a farlo'.
In sua assenza ti toccherebbe giocare in difesa...
'Io mi considero un centrocampista ma mi sono sempre adattato e lo farei anche questa volta, però sono scelte che spetteranno al tecnico'.
Di certo mancherà Miccoli, forse è meglio riservarselo al massimo per l'Udinese...
'Fabrizio ha vissuto sempre male queste partite contro il Lecce, è comprensibile essendo un salentino doc. Però, a parte le chiacchiere, parlano i fatti: ha sempre dato il massmio. L'anno scorso proprio a Lecce segnando un grandissimo gol su punizione ci diede la possibilità di rimontare e prima era andato a rete anche al Barbera. Dunque per me resta un'assenza importante. Pazienza, sarà più riposato per le partite successive e sono sicuro che con Miccoli al meglio in questo finale di campionato voleremo'.
(Giornale di Sicilia)
