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  • Palermo, Sogliano:| 'Avrei perduto credibilità'

    Palermo, Sogliano:| 'Avrei perduto credibilità'

    • D.V.

    La mente è ancora al Palermo, nonostante le dimissioni, un atto che ripeterebbe, ma che è difficile da metabolizzare. Sean Sogliano sabato, infatti, ha tifato per la su ex squadra. 'Abbiamo centrato una bella vittoria, anzi, hanno centrato - dice l'ex direttore sportivo -. Sono contento per l'allenatore e i ragazzi'.

    Si aspettava la dedica di squadra e tecnico?
    'Mi ha fatto piacere, è la dimostrazione che c'è un gruppo che stava crescendo bene'.

    Pentito delle dimissioni?
    'Pentito no, dispiaciuto sì. Avevamo iniziato un progetto vincente. Però io ho un modo di intendere il ruolo di direttore sportivo, il presidente ne ha un altro. Zamparini pensa che il direttore sportivo sia un trasmettitore delle idee del presidente all'allenatore. Se avessi fatto così avrei perso credibilità agli occhi del tecnico e dei giocatori, io ho un modo ben preciso di lavorare, i campionati li ho vinti così'.

    Lei però sapeva a cosa andava incontro lavorando con Zamparini.

    'Col presidente sono stato chiaro fin dall'inizio chiarendo quali sono i miei metodi. Ho accettato Palermo, rinunciando a diverse altre offerte, perché ci credevo. E tutte le scelte le ho fatte sempre per il bene della società'.

    Zamparini ha detto che lei voleva comandare.
    'No, perché per natura sono un aziendalista'.

    Tra i motivi dei vostri litigi c'erano anche gli sloveni?
    'Erano diversi. I confronti col presidente ci stanno, è giusto che lui dia le linee guida, ma poi c'è una allenatore che deve essere libero di scegliere. Ilicic per me è fortissimo. Sabato ha giocato la migliore partita della stagione. La sua prestazione fa parte di un processo di crescita in cui lo ha messo il tecnico. Nel calcio il posto non è dovuto solo perché hai talento, ma perché ci sono delle regole da condividere con la squadra. Stimo tantissimo Zamparini e lo rispetto, però forse non ha capito che lavoravo nel suo interesse. Non mi interessava offuscare il suo operato'.

    Si aspettava una mediazione da parte di qualcuno in società?

    'No, perché le persone con cui ho legato di più erano quelle con ruoli secondari come i dottori, i magazzinieri, l'autista. In società magari c'è chi ha preferito non prendere posizioni'.

    Il presidente Zamparini, però, ha confermato tutto il suo staff.
    'È la dimostrazione che qualcosa di buono l'avevamo fatta. La squadra ha 16 punti, ha centrato cinque vittorie di fila in casa. E può ancora crescere. Zamparini è competente, nessun presidente in Serie A avrebbe accettato di affidarsi a un tecnico esordiente'.

    È una sua vittoria quindi?

    'Lo è in parte. Perché a me piace vincere stando in panchina, invece, ora sono su un in divano. A Mangia ho detto vinci anche per me'.

    (La Gazzetta dello Sport - Edizione Sicilia)


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