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  • Palermo, Zamparini:| 'Non investirò più un euro'
Palermo, Zamparini:| 'Non investirò più un euro'

Palermo, Zamparini:| 'Non investirò più un euro'

  • D.V.

Zamparini fisssa l'obiettivo per la nuova stagione: 'Spero che il Palermo possa piazzarsi nella parte sinistra della classifica - dice -. Questa squadra deve ambire a qualcosa di più della salvezza, magari arrivando a ridosso della zona europea. Il Palermo dovrà assumere i connotati di Sannino. Voglio una formazione a immagine del suo tecnico e so che ci vorrà del tempo. Quella che sta per iniziare è l'annata più difficile del calcio italiano. Non ci sono più soldi, le grandi si ridimensionano ma hanno sempre un fatturato maggiore del nostro. Non possiamo più permetterci bilanci in disordine'.

Ormai le società non investono più come una volta. Come si comporterà il Palermo?

'C'è stato un cambio di rotta. Io non investirò più un euro sul Palermo. Gli investimenti sul calcio ormai sono solo a perdere. I tifosi devono capire che non ci sarà più un mecenate che metterà i soldi ogni volta che ce ne sarà bisogno. Per questo ho cercato di coinvolgere investitori arabi. Ma in Italia non vogliono venire, che garanzie dà il nostro Paese? Preferiscono altre nazioni, tipo l'Inghilterra'.

Quindi si andrà avanti con una sorta di autogestione?
'Esatto, sarà proprio così. Un'autogestione in cui si spenderà in base ai ricavi e alle cessioni dei giocatori. Dobbiamo imparare dai modelli virtuosi del nostro calcio, Udinese e Chievo. Loro hanno sempre avuto un'ottima gestione delle proprie risorse. Chapeau al Chievo che con pochi soldi l'anno scorso ci è arrivato davanti'.

Domenica sera si comincia subito contro il Napoli. Che debutto sarà?

'Il Napoli è una squadra molto forte, una delle migliori. Partono favoriti ma spero di potergli fare uno scherzetto, come quando abbiamo vinto contro Juve, Inter e Milan. È una bella partita ricca di sana rivalità, come quella che c'è fra me e il mio amico De Laurentiis. Siamo gli unici due signori della Lega'.

Cosa invidia di più al Napoli?
'Il fatto di essere una squadra già ben assemblata. Giocano insieme da 3-4 anni e si conoscono a memoria. Poi hanno un tecnico, Mazzarri, tra i migliori d'Europa. Ma io ho Sannino che forse non sarà molto esperto in Serie A ma è di sicuro valore. Ho piena fiducia in lui, non so se giocherà con la difesa a 3 o a 4, mi fido delle scelte che farà'.

Il punto fermo di questa squadra è sempre Miccoli. L'anno scorso avevate una scommessa che il capitano ha vinto. Quest'anno invece?

'Quest'anno non abbiamo scommesso nulla ma sono sicuro che Fabrizio giocherà un altro grande campionato. È uno dei pochi fuoriclasse del Palermo, un serio professionista. In più quest'anno gli ho affidato un nuovo compito: voglio che faccia da chioccia ai miei giovani, Dybala ed Hernandez'.

Proprio l'uruguaiano, insieme a Ilicic, è atteso alla stagione della consacrazione...
'Sicuro, e le dico pure che per Hernandez una settimana fa ho rifiutato 12 milioni dal Galatasaray. Ai turchi ho detto che non era nemmeno il caso di presentarsi perché Abel lo voglio qui con noi. Sono convinto che lui e Ilicic faranno il salto di qualità con Sannino'.

Parlando di mercato, ci racconta perché la trattativa per Mesbah è sfumata?

'Perché non posso pagare un altro ingaggio a un calciatore se prima non cedo quelli che quest'anno non giocheranno. La Sampdoria, per esempio: non fa altri acquisti se prima non cede Palombo. A questi livelli ormai è giusto che sia così. Non posso permettermi di pagare stipendi complessivi da 3-4 milioni di euro per gente che il campo non lo vede mai. Poi Mesbah non è il salvatore della patria. È un buon giocatore, uno normale. L'affare non è del tutto sfumato. Magari se riusciamo a cedere qualcuno in questi giorni potrebbe riaprirsi'.

Se dovesse arrivare un terzino sinistro, uno fra Mantovani e Garcia partirebbe?

'Sicuramente, con l'arrivo di Von Bergen dove giocherebbero se non a sinistra? Uno potrebbe partire, non so chi. Andranno via anche altri, tipo Migliaccio, Vazquez, Mehmeti. E pure Viola. Gli stiamo cercando una squadra'.

(Giornale di Sicilia)


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