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  • Palermo, Zamparini:| 'Se avessi i soldi della Juve...'

    Palermo, Zamparini:| 'Se avessi i soldi della Juve...'

    • D.V.

    Presidente Zamparini, alla vigilia della gara di ritorno dell'Europa League, ritiene il viaggio in Slovenia una gita o il Palermo deve stare molto attento al Maribor?
    'Ma quale gita! Il Palermo non può pensare di avere chiuso il discorso qualificazione. Si ricorda il Milan che vinse in casa 4-1 con il Deportivo e perse poi 4-0 a La Coruna? Non possiamo rischiare di fare una figura del genere'.

    E allora?
    'Allora dobbiamo partire come se stessimo 0-0. È una questione di atteggiamento. In questo senso però mi sento tranquillo perché sono sicuro che il nostro allenatore saprà inculcare questi concetti alla squadra. Dobbiamo interpretare al meglio la partita perché teniamo tantissimo ad andare avanti in Europa League'.

    Sembrano lontani i giorni in cui invece al Palermo si diceva 'brindiamo a champagne se usciamo dalla Uefa'.

    'Quella era stata soltanto una interpretazione sbagliata del momento. Eravamo secondi in classifica e pensavamo che giocare anche la Coppa Uefa potesse distoglierci da un obiettivo storico. Adesso è tutto diverso. Per noi questa coppa è molto importante'.

    Quanto le piacerebbe passare alla storia come il presidente che ha vinto un trofeo in rosanero?
    'Sarebbe un sogno. Così come sogno di portare la squadra in Champions. Quest'anno noi puntiamo a tutti gli obiettivi. La Coppa Italia, l'Europa League e il campionato. Ecco perché abbiamo fatto questo tipo di campagna acquisti'.

    In che senso?

    'Abbiamo voluto allestire una squadra nella quale non ci sia una differenza abissale tra i cosiddetti titolari e chi entra dopo. Il nostro livello di gioco resta inalterato a prescindere da chi scende in campo'.

    Alle porte c'è l’impegno di Europa League, ma domenica sarà già campionato. Che ruolo potrà recitare il Palermo?
    'Noi partiamo alla pari con Roma, Juventus e Milan. L'Inter resta ancora inarrivabile, ma ci sono almeno sei o sette squadre che possono lottare per il secondo posto e noi siamo tra queste'.

    Lo scudetto resta un sogno o bisogna sperare nello sceicco?

    'Quello che stiamo vivendo oggi è già un sogno. Siamo dentro una favola perché stiamo facendo cose inimmaginabili scontando una differenza incredibile con altre società. Non potremo mai pensare allo scudetto se fatturiamo settanta milioni di euro mentre la Juventus ne fattura duecentoquaranta'.

    E il doping amministrativo di cui parla Platini?
    'Mi fa soltanto ridere. Li diano a me duecento milioni da spendere e poi vediamo se non vinco lo scudetto'.

    Felice di quello che sta facendo a Palermo?
    'Felicissimo. È il massimo da quando sono nel calcio. Ho preso la squadra in serie B e adesso il Palermo è nell'elite del calcio europeo. Il merito è anche della piazza che ha capito il nostro progetto e che ha imparato a seguirci'.

    I trentamila contro il Maribor ne sono l'esempio?

    'Assolutamente sì. Noi siamo riusciti a vincere il classico scetticismo che accompagna i tifosi. Oggi per i palermitani la squadra di calcio rappresenta una seconda famiglia'.

    Si è creato quel legame al quale lavoravate da tempo?
    'Adesso sì. Le nuove generazioni sono sempre più al fianco del Palermo. Lei non vedrà più un ragazzino palermitano tifare per il Milan, la Juve o l'Inter come succedeva nel passato. Adesso i quindicenni hanno la squadra della loro città che gli dà soddisfazioni e li fa sentire importanti in Italia e in Europa. Insieme ai giovani ci sono le donne. Ne abbiamo portato tantissime allo stadio. Oggi al Barbera vanno anche le famiglie, le mogli, le fidanzate'.

    Palermo è in controtendenza rispetto al resto d'Italia. La gente si abbona mentre dalle altre parti diserta lo stadio.

    'Questa è una piazza nella quale si può fare calcio. Dove c'è passione. Un po' come avviene a Napoli o in Spagna, a Siviglia o a Valencia'.

    Per questi appassionati ha pronti altri colpi di mercato?
    'Non andiamo alla ricerca di colpi. Noi prendiamo giocatori che sono funzionali al progetto. Prendiamo i Pastore. Gente che oggi è importante per noi, con il tempo lo diventa anche per i nostri tifosi'.

    Le faccio un nome: Yacob. Che mi dice?
    'Non dico nulla. Dico soltanto che abbiamo in ballo due o tre trattative aperte e che presto metteremo nero su bianco'.

    (La Repubblica - Edizione Palermo)


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