Calciomercato.com

  • Palermomania:| Abel, un dramma per riflettere

    Palermomania:| Abel, un dramma per riflettere

    Non si può dire, sportivamente parlando, che Abel Hernandez sia un ragazzo fortunato. A 22 anni La Joya ha accatastato una serie di infortuni che tanti giocatori non affrontano nemmeno in una carriera intera. Due anni fa - era il 31 ottobre 2010 - uno strappo che lo tenne fuori per tre mesi, la summa del dramma comunque inframezzato da guai muscolari a iosa. Inevitabile giocare con le parole e definirlo gioiello di cristallo: la struttura muscolare non è e non sarà mai quella di Javier Zanetti, ma magari nemmeno la gestione dei carichi di lavoro, forse, è stata perfetta.

    Qualche giorno fa una tragedia - sportiva - ancora peggiore: la rottura del legamento crociato del ginocchio è probabilmente l'infortunio peggiore per un calciatore. I tempi di recupero sono una condanna: non meno di cinque mesi, più probabilmente sei. Una sentenza con il pelo sullo stomaco per Abel, che deve dire addio al campionato già a ottobre, dopo sole sette giornate. Quello che lo aspetta è un calvario che tutti conosciamo: intervento chirurgico, gamba immobilizzata, poi lo stucchevole iter di fisioterapia e rieducazione prima del nuovo contatto con il campo.

    Hernandez, adesso, avrà l'occasione di riflettere. Da più parti, soprattutto da Zamparini, gli sono piovute addosso critiche per la sua condotta da bon vivant e tombeur de femmes. Senza raschiare dal barile dei francesismi, Abel si è dato alla bella vita tra discoteche e belle donne. A quell'età lo capiamo eccome, ma se sei un professionista che basa le sue fortune sul fisico ti devi dare una regolata. A poco più di 20 anni si recupera una notte insonne in un battibaleno, ma se poi accusi comunque una battuta a vuoto non stare a scervellarti per capirne il motivo. Hernandez rischia(va) di scialacquare l'immenso patrimonio che gli ha dato madre natura. Da oggi avrà tanto tempo per riflettere. E arrivare al punto che o diventerà giocatore vero adesso o non lo diventerà più: caro Abel, il tempo non guarda mai indietro, la coscienza sì.

    Altre Notizie