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  • Palermomania:| Cercasi il vero Ilicic

    Palermomania:| Cercasi il vero Ilicic

    Chi ha visto il vero Ilicic? È dall'inizio della stagione che il trequartista sloveno recita la parte dell'ombra di se stesso. Partito Pastore - un giocatore di classe comunque superiore - Josip si era detto pronto a raccoglierne l'eredità, tant'è che ha abbandonato il 72 per portare sulle spalle il 27, proprio il numero del Flaco. Finora, però, Ilicic ha toppato. Ripensando alla gara di Bergamo, sembrava che avesse bisogno di una convergenza al sinistro prima di entrare in campo: non avevamo mai visto Josip sbagliare tutti, ma proprio tutti i palloni. Il problema, chiaramente, è di testa, perché uno che sa giocare al calcio non può dimenticarselo di punto in bianco. È come andare in bicicletta: certe robe non si scordano mai. La fotografia sta tutta in un frangente di fine partita: dopo averne sbagliato qualcuno in serie, Ilicic si è rifiutato di battere l'ultimo calcio d'angolo.

    Quello del ruolo è soltanto un alibi, anche perché Josip faceva l'esterno con buoni risultati già ai tempi del Maribor. È evidente che nella periferia del campo soffre, ma ha gamba e qualità per tiranneggiare anche lì. Il suo tallone d'Achille, piuttosto, è l'indolenza. Che si riscontra non soltanto nei mancati ripiegamenti, ma anche nei contrasti, che troppo spesso Ilicic non conduce con la dovuta energia. Insomma, le radici del malessere sono caratteriali e non tecniche. A certificarlo è il passato dello sloveno, che quando vestiva la maglia dell'Interblock di Lubiana in un 'momento no' voleva lasciare il calcio. Poi il sereno è tornato, e adesso le nubi si stanno riaddensando: Ilicic sembra aver perso la voglia e lo smalto dei giorni migliori.

    Non è il vero Josip lui quello che trotterella per il campo, danza sul pallone rimirandosi allo specchio e lasciando la concretezza solo nelle buone intenzioni. Senza testa non si diventa grandi giocatori, men che meno campioni. Urge una terapia d'urto, perché l'inerzia rischia di peggiorare la situazione. Fino a comprometterla. Mangia, che non è un pirla - su questo siamo d’accordo con lui -, ha fiutato il problema e sta cercando di correre ai ripari, dapprima con delle punzecchiature in allenamento, poi... sarà mica il caso di lasciare lo sloveno in panchina per qualche partita, giusto il tempo di realizzare che nel calcio non si vive di rendita? Forse sì, perché, senza fare niente, l'attesa dell'Ilicic di qualche mese fa potrebbe tramutarsi nell'attesa di Godot.

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