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  • Palermomania:| Donati capitano ad honorem

    Palermomania:| Donati capitano ad honorem

    Se il Palermo avesse avuto altri cinque o sei Donati, probabilmente avrebbe disputato tutto un altro campionato. Vero, non avremo mai la controprova, ma nel calcio le elucubrazioni tout court imperano. Ieri il centrocampista friulano, a nostro avviso il personaggio-ombra del momento, ha rilasciato una lunga intervista a Radio Radio Palermo: con le parole Donati si è francobollato alla piazza rosanero, facendo riecheggiare una sorta di lettera d'amore da far invidia agli stilnovisti.

    'Amo talmente tanto il sud che al nord mi chiamano terrone', ha raccontato tra il serio e il faceto. 'Voglio diventare importante per il Palermo come Miccoli e Migliaccio, magari rimanendo tanti anni, perché questa è una grande squadra', ha aggiunto. Il che a 31 anni è un bel sogno, la prova a che a Donati di certo non mancano le motivazioni. L'ex Celtic è arrivato a gennaio in punta di piedi, accompagnato però dai peana della società che lo acclamava già come il centrocampista della svolta. E in effetti il campo lo ha dimostrato: Massimo ha risolto i problemi dell'asfittica mediana del Palermo, congiungendo al meglio la fase di rottura e quella di impostazione.

    Adesso, invece, Donati arranca, di fatto gambizzato da un calo di condizione evidente in tutta la squadra. È lui la fotografia di un Palermo che si è trascinato con le unghie fino agli ultimi assaggi di stagione, agguantando una salvezza che in condizioni tanto deficitarie era l'obiettivo massimo. Anzi, Massimo, che nonostante i malanni alla schiena ha stretto i denti, consapevole che senza di lui la squadra brancola nel buio disperdendosi nei meandri della piattezza. Per quello che ha dato in campo e fuori, Donati non solo merita la riconferma, ma anche la costruzione di una squadra attorno a lui. Perché senza questo centrocampista strappato al Bari chissà che guai...

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