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  • Palermomania: era già tutto previsto

    Palermomania: era già tutto previsto

    Ad ascoltare con viso sorridente i pareri unanimi della vigilia, il Palermo avrebbe dovuto vincere tutte le partite 3-0, ammazzando il campionato ancora prima che iniziasse. Organico superiore a tutti gli altri, per qualcuno persino da Serie A, la grinta di Gattuso, la voglia di risalita di una città che non si sente da cadetteria: tutti ingredienti di una pappetta pronta facile da pregustare, difficile da mangiare. Dopotutto anche la Juventus sbatté contro il muro del Rimini alla prima di B qualche stagione fa. E quella Juve - lapalissiano scriverlo - valeva più di questo Palermo, tra Buffon, Nedved, Del Piero e compagnia cantante.

    Il muro della realtà ti aspetta sempre dietro l’angolo. Al netto di una superiorità comunque incontrovertibile, la neonata creatura di Gattuso deve ancora prendere le misure del suo nuovo habitat. Un po’ lo stesso discorso del tecnico, neofita della panchina. Il Ringhio nazionale forse sta sbagliando, ma è sbagliando che si cresce. Opinabile la scelta del modulo, un 4-2-3-1 che sovente lascia scoperta la difesa e di contro non garantisce una batteria offensiva irrefrenabile, giacché Dybala e Lores, due pesi piuma, fanno il solletico agli avversari. Forse un altro schieramento sarebbe più congeniale, ma ci vuole tempo.

    Come ha detto Gattuso in conferenza stampa, il Palermo non ha perso 4-0, ma se a Modena si fosse ritrovato sotto di due reti dopo mezz’ora nessuno avrebbe potuto recriminare: Mazzarani sembrava un supereroe e i pali della porta di Sorrentino delle manne dal cielo per i rosa. Il pareggio, in fin dei conti, può essere un buon viatico se si fa tesoro di alcuni errori, in primis un atteggiamento troppo molle per un torneo bellicoso come la Serie B, dove la sciabola, alla bisogna, ha la meglio sul fioretto. Adesso è tempo di Empoli, una banda di ragazzi temibile che non ha nulla da perdere. Al contrario del Palermo, che se per il momento non rischia patemi di classifica, ha sulla testa la spada di Damocle delle critiche al vetriolo.

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