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  • Palermomania:| Fiducia, ma non incondizionata

    Palermomania:| Fiducia, ma non incondizionata

    'Se fossi un tifoso del Palermo, sarei preoccupato'. La cartolina malinconica porta la firma di Giorgio Perinetti, la testa pensante della società sul mercato. Da dirigente navigato qual è, il dg rosanero ha colto l'umore sotto i tacchi della piazza e ha preferito la sincerità a un improbabile 'volemose bene'. Difficile da spendere dopo la cessione di Balzaretti e quella probabile, a breve, di Migliaccio. In questo momento, il Palermo è fisiologicamente più debole: ha perso uno dei suoi uomini migliori e non lo ha ancora sostituito. Lo farà, e ovviamente non deve sbagliare.

    Adesso sta al club risollevare l'entusiasmo della gente, che ha un solo modo per esprimere il proprio dissenso: non abbonarsi. E se i supporter sono delusi - comprensibile -, che evitino pure di sottoscrivere la tessera stagionale. Nel mondo delle favole sarebbe auspicabile che lo facessero, ma di certo il loro dissenso non può essere biasimato. Al massimo, come ha giustamente sottolineato Perinetti, lo stadio si riempirà vedendo biglietti partita per partita.

    Il lavoro di Sannino va rispettato, di sicuro non stigmatizzato a priori. Il tecnico, contrariamente a quanto avviene di solito in tempo di ritiri, continua a ripetere di non essere soddisfatto: vuole di più, in tutto e da tutti. Giusto: bisogna tenere sulla corda una truppa magari indebolita rispetto alla scorsa stagione, però più motivata perché infarcita di giovani affamati. Aspettiamo il campo, perché realisticamente le vendemmiate di gol contro i dilettanti sono attendibili quanto Babbo Natale a Ferragosto. Se poi anche dopo le prime giornate andrà male, lo scoramento avrebbe un senso. Adesso no.

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