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  • Palermomania:| La banda del buco

    Palermomania:| La banda del buco

    • Daniele Valenti

    Si possono spendere migliaia di pagine in html per pontificare sulla classe di Pastore e sul passo felpato di Hernandez, ma il focus sul Palermo, adesso, deve vertere sui problemi. La difesa è una banda del buco, molto fedele alla regola del tre. Tre i gol incassati dal Maribor, tre quelli subìti a Brescia, tre gli impallinamenti per mano del modesto Sparta Praga. Nove reti al passivo in tre trasferte, una media preoccupante.

    Eppure la squadra è pressappoco quella dell'anno scorso. Al posto di Cavani c'è Hernandez e il dopo-Kjaer si chiama Munoz. E Miccoli, ancora ai box, è stato rimpiazzato dal non ancora convincente Maccarone. Non che la difesa di una stagione fa fosse imperforabile, ma adesso la macchia si è allargata: come dice saggiamente Zamparini, a ogni cross si rischia di prendere gol. 'Embarassment' che ricorda il Milan di un paio di stagioni fa, prima dell'avvento di Thiago Silva e del rientro di Nesta: una retroguardia sempre in confusione che proprio non riusciva a prevenire gli attacchi avversari.

    Cosa c'è di diverso rispetto a qualche mese addietro? Gli attaccanti di oggi aiutano poco. E qui entra in ballo l'addio di Cavani. Sembra paradossale, ma nel moderno calcio totale la considerazione non è campata in aria: l'uruguaiano del Napoli, un campione di resistenza, rientrava sistematicamente per dare man forte ai compagni. Maccarone nemmeno se lo sogna, Hernandez lo fa a intermittenza. Poi Munoz. L'argentino è forte, quasi certamente farà una carriera luminescente, ma ancora deve prendere confidenza con l'esasperato tatticismo imperante in Italia. Diverso il discorso su Glik, che non sembra pronto per questi palcoscenici. Forse il giudizio è prematuro; ci dispiace dirlo, ma il polacco è un pesce fuor d'acqua. Speriamo che col tempo ci smentisca.

    La vera sostanza è che il Palermo è una squadra portata, per caratteristiche intrinseche, ad attaccare. Cassani e Balzaretti sono due tra i terzini più offensivi del campionato. Liverani gioca da play basso ma fisicamente non ha né il passo né la forza di occuparsi di fare muraglia negli ultimi trenta metri. Così finisce che spesso l'ultimo pretoriano Migliaccio - non velocissimo . viene preso d'infilata, soprattutto quando anche Nocerino è avanti. In altre parole, manca l'equilibrio. Specie in trasferta, quando gli avversari attaccano con più uomini.

    L'età media così bassa non aiuta. Ieri, verso la fine della partita, giocavano Sirigu ('87), Darmian ('89), Glik ('88), Joao Pedro ('92), Kasami ('92), Pastore ('89), Hernandez ('90) e qualche minuto prima era uscito Rigoni ('90). Le rimostranze di Rossi, che chiedeva un paio di uomini esperti in più a centrocampo, sono giuste. Probabilmente serviva anche un centrale più scafato da affiancare a Bovo e Munoz: innegabile che la società abbia le sue colpe.

    In ogni caso, in questo momento occorre non farsi prendere dai facili isterismi. Zamparini dialoga a distanza con Rossi in modo pericoloso; il presidente continua a parlare di 'allenatore migliore su piazza', pur non lesinando critiche anche pesanti. Da par suo, il tecnico deve riuscire a trovare delle contromisure per migliorare questo trend da banda del buco. Perché puoi pure essere in grado di segnare a raffica con quei fenomeni davanti, ma non si possono sempre fare tre gol per vincere. 

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