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  • Palermomania: la nuova Argentina

    Palermomania: la nuova Argentina

    • Daniele Valenti
    Chissà, tutti se l’erano messo sul naso, o forse per negligenza non si erano accorti di lui. E invece Iachini no, ha avuto la lungimiranza di spezzare subito una lancia a suo favore: ‘Ma è mai possibile che dobbiamo mandare via un giocatore così?’, è stato più o meno il tenore delle parole del tecnico alla società. Riferimento a Franco Vazquez, finalmente rinato. Due gol e due assist consecutivi, ma al di là dei numeri prestazioni di livello assoluto.

    Non poteva aver preso un granchio Sean Sogliano: Vazquez è stato il suo unico, vero acquisto in quei pochi mesi in cui è stato il direttore sportivo del Palermo. L’argentino è classe pura: eleganza nei movimenti, sinistro educato, gran fisico. Può sembrare lento, forse un’impressione dettata dall’incedere pseudo-pigro, in realtà letale perché El Mudo è veloce, velocissimo di testa. Adesso sarà difficile scalzare dalla gerarchie offensive Vazquez, un plusvalore anche per la Serie A.

    Su Dybala si è sempre straparlato, nella forbice tra bidone e talento cristallino. L’attaccante non è che aiutasse più di tanto chi lo aveva sempre difeso, come il presidente Zamparini: le sue prestazioni facevano soltanto intravedere qualcosa di buono, per il resto tutto fumo e niente arrosto. Poi a La Joya è ‘scattato qualcosa in testa dopo l’infortunio’, ha raccontato ai giornalisti. Dybala in questo momento è inarrestabile, con i suoi movimenti ad allargare le difese avversarie che permettono gli inserimenti dei centrocampisti. Una doppia, grande (ri)scoperta. Un altro dei tanti meriti di Iachini.

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