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  • Palermomania: lo Schiaccianoci di… Trajkovski

    Palermomania: lo Schiaccianoci di… Trajkovski

    • Alberto Giambruno
    Una coincidenza clamorosa, nella notte che ha riportato il Palermo alla vittoria, la seconda della sua stagione: mentre la squadra di Corini ribaltava come un calzino la gara del Ferraris, al ‘Teatro Massimo’ andava in scena ‘Lo Schiaccianoci’ di Tchaikovsky. Non è uno scherzo, tutto vero! Assonanze e battute con l’attaccante rosanero, Trajkovski, sono dietro l’angolo: l’uomo in più della rinascita palermitana, alla sua prima presenza dopo un calvario durato tre mesi e subito decisivo con una rete che potrebbe cambiare il destino di un campionato.

    Ma quella arrivata contro il Genoa è anche la vittoria di Nestorovski, che senza avere segnato ha dato un contributo importante tra metà campo ed attacco. O, perché no, di Alessandro Diamanti. Che, ancora una volta (da subentrato) ha fornito assist al bacio per i compagni, mandando un inequivocabile segnale di fumo al tecnico: contro il Pescara lui vuole esserci dal primo minuto. Così come il pubblico del Barbera: particolare elogio a quei tifosi che, nel cuore della notte, hanno accolto la squadra nel piazzale antistante lo stadio con cori e fumogeni.

    Dal posticipo di Genova esce un insegnamento prioritario per la truppa di Corini. Quale? Cercare di segnare un gol in più degli avversari, anziché badare a non prenderne. La fase difensiva ha fatto acqua anche questa volta: la rete ‘a freddo’ di Simeone ed i ripetuti svarioni della retroguardia ne sono la prova. Sarebbe fantastico poter chiudere la porta e magari andare in rete, certo. Ma anche al sottoscritto sarebbe piaciuto invitare a cena Brigitte Bardot (quella dei tempi d’oro, eh). Di fronte ad evidenti limiti tecnici che aggrovigliano in special modo la fase arretrata, provare ad affidarsi all’estro di gente come Quaison, Diamanti e Trajkovski. D’altronde, la migliore difesa è l’attacco… no?

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