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  • Palermomania: per favore, non svendiamo

    Palermomania: per favore, non svendiamo

    ‘Non abbiamo intenzione di svendere i nostri calciatori’. Le parole di Giorgio Perinetti hanno l’eco di un editto o, più semplicemente, di una buona notizia per i tifosi del Palermo. Del resto non è piacevole sentire sussurri di partenza per ogni giocatore chiave. È la logica delle cose: quando retrocedi, gli ‘sciacalli’ quasi quasi si accordano per spartirsi il pasto riempiendo tutte le pance. Il Palermo ha un patrimonio di uomini appetibili non indifferente: da Sorrentino a Viviano, da Von Bergen a Munoz, da Garcia a Barreto, da Ilicic a Hernandez. Un potenziale tesoretto da 15-20 milioni, forse qualcosa di più.

    Con quei soldi Perinetti e Zamparini potrebbero costruire uno squadrone capace di ingoiarsi il campionato di Serie B. D’altro canto, però, la storia fa paura: da un po’ di anni a questa parte, in estate il Palermo regala i suoi calciatori. Cessioni al di sotto del valore reale ma soprattutto tanti, troppi prestiti, magari dopo aver investito una barca di soldi. La storia di Viviano è il manifesto di questo pervicace scialacquio: pur di accontentarlo nel suo proposito di vestire la maglia della Fiorentina, che giocò al ribasso per settimane, il Palermo versò 3 milioni all’Inter per acquistarne la seconda metà e poi lo prestò ai viola per 500mila euro.

    Adesso la Fiorentina ha fatto marameo al Palermo, rinunciando a pagare i 7,5 milioni del riscatto. Col senno di poi siamo tutti fenomeni, ma non sarebbe stato meglio lasciare le cose come stavano e spendere quei 3 milioni per un rinforzo serio a centrocampo? È inutile piangere sul latte versato, ma la memoria storica è fondamentale. Errare è umano, perseverare è diabolico, senza digradare in una fastidiosa retorica. I campanelli d’allarme, comunque, ci sono: con il Bologna sarà rinnovata la comproprietà di Della Rocca, che giocherà in prestito in Emilia. Cominciamo male. Palermo, fatti furbo a costo di tenere qualcuno controvoglia. Dopotutto i contratti non valgono soltanto quando le cose vanno bene.

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