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  • Palermomania: perdere ancora tempo è già un fallimento

    Palermomania: perdere ancora tempo è già un fallimento

    • Alberto Giambruno
    Ricordate cosa accadde quattro estati addietro? Il Palermo era stato appena retrocesso in Serie B dopo quasi dieci anni di paradiso, e lo sconforto aveva preso il sopravvento tra i tifosi. Scettici all’inizio, entusiasti al termine del campionato. Perché? Il lavoro, d’anticipo, di un mago come Giorgio Perinetti permise ai rosanero di anticipare le giuste mosse e garantire all’organico una solidità degna della categoria, anzi di più. Col record di punti in cascina e la lucidità di cambiare in corsa una scommessa (Gattuso) con una certezza (Iachini) delle panchine.

    In poche parole, tutti al lavoro già all’indomani dell’aritmetica discesa tra i cadetti. Programmare nel calcio è fondamentale, si sa. E servirà davvero uno sforzo ‘da promozione’ per allestire un organico competitivo a poco più di un mese dall’inizio del ritiro estivo. Che, secondo i bene informati, si terrà ancora una volta nelle terre amiche del patron (ad oggi ancora lo è) Zamparini. Ma, chi andrà in ritiro? Quali giocatori? Quale allenatore? Quale Direttore Sportivo? E, soprattutto, quale Presidente?

    Tanti, troppi interrogativi, perseguitano il destino di una squadra che - per blasone e piazza - meriterebbe di ammazzare il campionato. Ed invece non si fa che parlare di closing (questo, sconosciuto), di banche, di debiti e di crediti. Con una città scossa da alcune notizie relative ad un possibile falllimento, prontamente smentite da Viale del Fante. Intanto il tempo scorre e non guarda in faccia a nessuno. Così come parte del tifo organizzato, che ha fissato al 10 giugno la personale ‘deadline’. Anche la loro pazienza, dunque, ha un closing. Aspettando quello vero.

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