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  • Palermomania:| Pioli e la vendetta fredda

    Palermomania:| Pioli e la vendetta fredda

    Vivendo in prima persona il ritiro estivo, è facile andare oltre il professionista per scoprire l'uomo. Con Stefano Pioli è stato un piacere: personaggio posato, perbene, spiritoso a microfoni spenti, anche anacronistico, perché nel calcio di oggi la genuinità è obsoleta. E spesso auto-lesionistica. Scavando nella memoria recente, dunque, ci viene difficile pensare che l'allenatore parmense non dorma la notte al pensiero di gustarsi il piatto freddo della vendetta nei confronti di Zamparini, che lo ha esautorato dopo avergli predetto, da letale cassandra, un lungo futuro rosanero. Ne siamo ancora convinti: Pioli è bravo, forse troppo buono per una piazza caldissima e cervellotica come quella palermitana.

    Ma siccome la ferita è fresca, figuriamoci se Pioli non sarebbe felice di sgambettare chi lo ha fatto cadere giusto un paio di mesi fa. Il tempo mostra i ricordi sotto la lente di ingrandimento della benevolenza, sentimento impossibile da provare a cuore caldo. Ecco perché pensiamo che il condottiero del Bologna un po', in fondo in fondo, arderà. Strana la sua vita nell'altalena pallonara: qualcuno a Palermo lo ha additato troppo presto come untore, qualcuno a Bologna lo sta elevando troppo presto a demiurgo. A Verona, sponda Chievo, invece lo considerano semplicemente un buon allenatore. Quel che in realtà è, a dimostrazione del fatto che con la via di mezzo raramente si sbaglia.

    Tra i duellanti a distanza - Pioli e Zamparini - c'è di mezzo il terzo incomodo, Mangia. Incomodo scomodo, perché il buon Devis mai e poi mai si sarebbe voluto ritrovare sul teatro della fucilazione. Checché ne dica il presidente, comunque fermamente convinto di quanto ha dichiarato sul valore del suo allenatore, Mangia sarà al sicuro soltanto se benedetto dai risultati. A Palermo è sempre stato così, sia quando la squadra giocava, sia quando sembrava un'armata Brancaleone. Ne sa qualcosa Pioli, che non ha nemmeno avuto il tempo di armare la sua truppa. E adesso è pronto a dimostrare che qualcuno ha sbagliato di brutto a non concedergli il suo tempo.

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