Pensare a ricostruire il passato anziché costruire il futuro è quasi sempre un esercizio inutile. La nostalgia, però, fa parte dell'essere umano, che non è immune alle debolezze. Palermo-Fiorentina di domani, in effetti, è terreno fertile per la nostalgia, specialmente guardando la classifica, fotografia perfetta di due mondi ormai totalmente diversi. Dalla parte della Fiorentina, Viviano, Cassani, Migliaccio e Toni sono quattro ex rimpianti per motivi eterogenei, ma sempre rimpianti. Lupatelli e Della Rocca hanno transitato pure da Palermo, ma il segno lo hanno lasciato nel dimenticatoio.

Guardando le comiche di Ujkani e la naftalina che si sta inspiegabilmente sedimentando su Benussi, è fisiologico pensare che Viviano tra i pali del Palermo ci starebbe ancora bene. In quei pochi mesi in Sicilia si è ristabilito dopo l'infortunio, ha fatto bene, è tornato un giocatore. Peccato che abbia usato l'amante - in questo caso la maglia rosanero - soltanto per dimenticare un amore che non si lasciava dimenticare, la Fiorentina appunto. Cassani, idem con patate, era stanco della Sicilia e ha chiesto a gran voce l'addio. Tra Morganella e Pisano ci starebbe meglio proprio lui. Un ritorno difficile il suo, ma non impossibile.

Migliaccio si guadagnerebbe la pagnotta in un centrocampo tanto morbido, ma diventerebbe professore da lectio magistralis in una difesa troppo spesso balbettante. E sì, ci riferiamo anche alla comunicazione risibile tra portiere e retroguardia. Toni il redivivo, invece, sta sorprendendo tutti, probabilmente pure se stesso. Un attaccante così, un toro buono per la corrida con gli avversari e un ariete di sicuro affidamento in area, il Palermo non ce l'ha. Storie di passato, che si intrecciano con il presente e stringono i cuori dei tifosi rosanero, che delusi dallo stato dell'arte ripensano romanticamente a quel che fu. Nostalgia canaglia.