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  • Panucci: 'Juve-Real, scommetto sui bianconeri. Spalletti? Lavora da solo'

    Panucci: 'Juve-Real, scommetto sui bianconeri. Spalletti? Lavora da solo'

    Christian Panucci ha concesso una lunga intervista a Libero, parlando dei prossimi impegni della Juventus contro le sue ex squadre Roma e Real Madrid. Con il ricordo della finale di Champions League del 1998, quando fu proprio il difensore della Nazionale italiana ad alzare la Coppa contro i bianconeri.

    ROMA-JUVENTUS - “Bella partita, incerta: la Juve vuole lo scudetto, la Roma il secondo posto. Difficile allenarsi e giocare nella Roma? Per me non lo fu, ho sempre fatto le cose seriamente, poi posso aver discusso con un allenatore, ho il mio carattere. Ma non puoi pensare che ci siano sempre applausi e devi essere bravo quando ti fischiano, soprattutto. Spalletti ha fatto un lavoro straordinario, un uomo da solo con la proprietà in America. Ma in Italia ci si rende conto dopo del lavoro delle persone”.

    JUVE-REAL MADRID - “Nel 2015 avrei messo un euro sul Barcellona, oggi avrei paura di perderlo: anzi, se dovessi scommettere, stavolta lo punterei sulla Juve. 8-9 titolari cambiati rispetto alla finale di Berlino? Significa che la società è competente, brava e sicura: perdere quel centrocampo e arrivare in finale è una cosa eccezionale. La Juve ha una grande voglia di stupire: fa la differenza, sia tra i giocatori che per le squadre. Hanno voglia di portare la Champions a Torino. In una finale contano i particolari: una marcatura sbagliata, una punizione battuta in fretta, un centimetro”.

    PRESSIONE - “Al Real ti fanno sentire un attore di Hollywood, con le responsabilità di un calciatore. E quella che vincemmo noi fu pesante, perché mancava da 32 anni. Un’ossessione tremenda, andavo al bar e mi dicevano: Mi raccomando, la settima. Andavi a prendere il giornale: La settima. Dicono che a Roma e Milano c’è pressione: devi giocare nel Real per capire cos’è”.

    CR7 E PIPITA - “Se la BBC e gli altri sono in serata possono tenere a zero anche Ronaldo. Sapendo che se concedi mezzo centimetro, ti castiga. Ma pure lui sa che per fare gol dovrà essere bravo, molto bravo. Higuain non è un uomo da finali? Facciamogliela giocare. E comunque ha fatto due gol al Monaco e più di 30 pure quest’anno. Se discutiamo uno così meglio che apriamo tutti un ristorante e io faccio il cameriere”.

    DYBALA - “Di testa ha già 30 anni e la voglia di diventare un grande, il talento viene dopo. E poi è andato nella società giusta”.

    ALLEGRI - “Sa leggere i momenti e le situazioni, e con quel 4-2-3-1 ha europeizzato la Juve: grande intuizione. L’uomo chiave è Mandzukic: il suo lavoro è il segnale della voglia di vincere”.

    FINALE '98 - “Gol di Mijatović in fuorigioco nel 1998? Ci sta che il guardalinee abbia sbagliato, non ci metto la mano sul fuoco. Non cambia nulla però, la Coppa ce l’ho io. Ma mi auguro che la Juve la porti a Torino”.

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