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  • Papà Sandri:| Lettera al ministro Maroni
Papà Sandri:| Lettera al ministro Maroni

Papà Sandri:| Lettera al ministro Maroni

On.le Ministro Maroni,
tra un mese saranno trascorsi quattro anni da quando la folle mano di un individuo pensò di contravvenire a qualsiasi regola d’ingaggio della Polizia di Stato uccidendo mio figlio, ragazzo di 26 anni a bordo di un auto sull'Autostrada del Sole, nell'area di servizio Badia Al Pino Est, in provincia di Arezzo.

Non si trattò di un incidente automobilistico e nemmeno di una sventurata fatalità. Per questo, da quell’11 Novembre 2007, un moto popolare libero si è stretto intorno alla mia vicenda, sostenendomi in una causa che accomuna coscienze civili senza distinzioni di città, credo politico e ceto sociale. Nel nome del mio amato Gabriele, tanti giovani sono riusciti a riscoprire l’importanza dell’affermazione dei valori fondamentali della vita comunitaria, della legalità e della cittadinanza attiva, dove ognuno è partecipe (e non escluso) della dialettica e della sfera di tutela pubblica. Capisaldi imprescindibili delle attività promosse dalla Fondazione Gabriele Sandri, che mi onoro di rappresentare promuovendo azioni finalizzate alla diffusione di una nuova cultura della convivenza.

Lo scorso anno, a ridosso del terzo anniversario, con la costituzione del Comitato Mai Più 11 Novembre è stata democraticamente promossa una raccolta popolare di firme per favorire l'apposizione di una targa sul luogo del delitto, con scritto semplicemente “In ricordo di Gabriele Sandri, cittadino italiano”. Contando unicamente su generosità, spontaneismo e sensibilità di migliaia di cittadini, in appena 2 mesi vennero raccolte 25.000 firme in tutta Italia, un numero che - se l'iniziativa fosse proseguita - forse oggi sarebbe di qualche milione di sottoscrizioni. Perché da allora, nonostante innumerevoli tentativi, colloqui e iter burocratici puntualmente vanificati, l'apposizione della targa non è stata definitivamente autorizzata, malgrado le rassicurazioni ricevute a più riprese per le vie brevi da Autostrade per l'Italia S.p.a. e Comune di Civitella in Val di Chiana.

Come Lei sa, l’impasse ha portato la questione anche in Parlamento, con interventi bipartisan di deputati che hanno rimbalzato l'iniziativa per scioglierne il nodo. “Lapidi o ricordi permanenti in luoghi pubblici non possono essere dedicati a persone se non decedute da almeno 10 anni, salvo facoltà di deroga concessa dal Ministro dell’Interno in casi eccezionali“, ha risposto ad un’interrogazione in aula il 24 Marzo 2011 il Sottosegretario delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Bartolomeo Giachino.

Per questo sono a scriverLe una lettera aperta, ad un mese esatto dall’11 Novembre. Per invitarLa pubblicamente ad autorizzare in deroga l'apposizione di questa targa che in realtà non è una semplice lapide, ma un monito indelebile per il futuro, il simbolo di un'intera generazione di cittadini alla ricerca di punti fermi su cui costruire un futuro senza barriere e più a misura d'uomo, dove lo Stato è sempre la somma di tutti i suoi figli e custode della memoria collettiva, senza pregiudiziali alcune. Perché uno Stato civile e una democrazia compiuta, con convinzione devono avere la forza di mostrare i segni su cui metabolizzare gli errori del passato, senza trincerarsi dietro silenzi ed oblio, affinché mai più nessuno debba subire sulla propria pelle quanto mi è stato irrimediabilmente tolto proprio in quell’area di servizio autostradale che oggi, come quattro anni fa, è ancora lì. Ma stavolta in attesa di un segnale diverso, una traccia di speranza e di umanità perenne.

On.le Ministro dell'Interno Maroni, per tutto quanto questo confido nella Sua disponibilità per un intervento risolutivo. Per far si che a Badia Al Pino Est l'ormai prossimo 11 Novembre 2011 possa diventare il giorno della pacificazione col nostro futuro della memoria, in ricordo di Gabriele Sandri, cittadino italiano.

Certo di un Suo gradito riscontro, cordialmente.
Giorgio Sandri


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