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  • Tor di Valle, Papalia: 'Stadio Roma? Qui ci sono io'

    Tor di Valle, Papalia: 'Stadio Roma? Qui ci sono io'

    • V.N.

    Dalle colonne dell'edizione romana de La Gazzetta dello Sport leggiamo di una mattinata a Tor di Valle. Una guardia giurata requisisce documenti all’ingresso, un anziano driver tedesco gironzola a caccia di sigarette. 'Venite da parte di Parnasi?'. No, non cerchiamo il prossimo proprietario, vogliamo quello attuale: Gaetano Papalia. Già, è ancora lui il re (caduto da cavallo) di queste terre. Ultimo rappresentante di una famiglia che ha fatto la storia dell’ippica, oggi è vittima dei suoi errori, della malapolitica agricola italiana, della morsa di Equitalia e di un contratto – la cessione di quest’area al costruttore Luca Parnasi – che è stato onorato solo in minima parte. E che rischia di diventare carta straccia 'se il tribunale fallimentare di Roma manderà tutto all’aria!'.

     Che Parnasi abbia annusato l’aria? Così, in attesa dell’udienza, Papalia si è barricato in una palazzina nell’area delle scuderie. Da cui esce solo per annunciare: 'Vivo qui e ci resterò finché qualcuno non mi porterà via. So che la Roma trasferirà qui tutte le sue strutture, anche i campi d’allenamento di Trigoria. Ma io non mi arrendo, sono come quel soldato giapponese per cui la guerra non era finita…'.

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