Paradosso Bianchi:| Il Toro non può farne a meno
Meno male che c'è Bianchi. Dopo essere stato ad un passo dal cederlo, il Toro oggi riscopre fondamentale il proprio capitano, anche guardando all'emergenza esplosa in attacco nella giornata di ieri. Jonathas ko, Meggiorini febbricitante e Barreto impegnato (nel pomeriggio) solo in parte col gruppo e poi da solo, seguendo un programma che mira a portarlo alla migliore condizione. Ecco allora che il Toro è stato costretto a richiamare dal torneo di Viareggio anche Abou Diop: la punta granata, classe 1993, avrebbe dovuto giocare oggi contro l'Anderlecht (ore 17), ma Moreno Longo se la dovrà cavare senza il suo contributo. Diop serve a Ventura, perché Jonathas ha un problema alla coscia sinistra e Meggiorini è stato colpito dalla febbre. Considerando che Barreto non può essere al meglio, l'unica punta al momento a disposizione di Ventura - al cento per cento - è Rolando Bianchi. L'attaccante bergamasco però non basta da solo, anche per gli allenamenti di questi giorni: ecco perché si è rivelato necessario, anche a titolo precauzionale, richiamare Diop a Torino.
Quel che è paradossale, tuttavia, è che ora Bianchi sia tornato ad essere un punto fermo dei granata. Delle ultime cinque partite del Toro, il numero nove granata una l'ha saltata per squalifica (Pescara) e l'altra per infortunio (Udine): le altre due (Inter e Sampdoria) le ha giocate partendo dalla panchina e l'ultima (contro l'Atalanta) è tornato a 'viverla' dal primo minuto. Con questa considerazione tecnica e la questione contrattuale ancora formalmente irrisolta, nessuno si aspettava che Bianchi potesse - ora - tornare ad essere un protagonista dello scacchiere di Ventura. Tuttavia adesso, che voglia o meno, il tecnico genovese non potrà farne a meno: per Jonathas e Meggiorini, anche in caso di recupero, non ci sarà spazio a Cagliari nell'undici titolare, mentre Berreto affiancherà proprio Bianchi.
(CronacaQui Torino)