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  • Parma, ti svegli? È già crisi, contro Inzaghi serve la svolta. E l'attacco...

    Parma, ti svegli? È già crisi, contro Inzaghi serve la svolta. E l'attacco...

    • Angelo Taglieri
    Due anime, in lotta tra loro. Da una parte la fresca neopromossa e le sue paure di perdere quanto conquistato gli anni passati, tra i campi polverosi della Serie D e della Lega Pro; dall'altra la big che fu, grande in Europa e in Italia, la più intraprendente delle famigerate 7 sorelle. Ora, in Serie B, il Parma deve dare un segnale, forte e chiaro, e far capire a tutti quello che è. Il mercato ha raccontato di una squadra, quella allestita dal direttore sportivo Faggiano, costruita per primeggiare. Perché se prendi Fabio Ceravolo dal Benevento e Luca Siligardi dal Verona, entrambi neopromossi in A, se prendi Roberto Insigne e Jacopo Dezi, tra i più interessanti, da anni, in cadetteria; se punti su Antonio Di Gaudio e Riccardo Gagliolo, che la A l'hanno la sfiorata col Carpi l'anno passato; ripartendo da vecchi lupi di mare come Alessandro Lucarelli ed Emanuele Calaiò, hai una sola missione: vincere.

    IL CAMPO RACCONTA CHE... - Ed effettivamente, la squadra di D'Aversa aveva iniziato a vincere: due 1-0 di fila. La prima vittoria, di rigore, contro la Cremonese, grazie al tiro dal dischetto di Calaiò; la seconda, con schema da calcio d'angolo, viziato da fuorigioco, contro il Novara, con il gol di Antonino Barillà, altro acquisto pesante dell'estate. Due vittorie non brillanti ma pesanti, da squadra cinica, quindi da big. Poi, 3 sconfitte consecutive, rumorose: prima al Tardini, su un campo al limite della praticabilità, contro il Brescia; poi i ko con due dirette concorrenti per la A, Perugia (netto 3-0) ed Empoli, 1-2 casalingo che fa male. Anche perché uno dei due gol porta le firme di Francesco "Ciccio" Caputo, centravanti corteggiato dai gialloblù ma finito in Toscana. Sconfitte da neopromossa, da chi deve ancora prendere le misure con la nuova, vecchia, categoria. Ora, urge darsi una svegliata, bisogna mandare un segnale: il campionato è lungo, pieno di insidie, ma serve rialzarsi subito. E la sfida di sabato non è facile, visto che al Penzo c'è il Venezia di Inzaghi, che non regala spettacolo ma solidità: 1 gol subito, nell'ultima con l'Avellino, in 5 gare. E l'attacco di D'Aversa non brilla...

    L'ATTACCO DORME - "Il tridente fa paura: Siligardi-Ceravolo-Di Gaudio e in panchina c'è il tridente della scorsa stagione, Baraye-Calaiò-Nocciolini. Senza dimenticare Roberto Insigne". Lo scrivevo il primo settembre, a mercato chiuso. Poi si è aperto il campo e, al momento, qualcosa è andato storto: Calaiò, 5 presenze 1 gol; Di Gaudio, 4 presenze, solo una da titolare, zero assist, zero gol; Siligardi, 2 presenze e 0 gol; Insigne, 3 presenze e tabellino mai sporcato; Nocciolini, 4 presenze e un rigore sbagliato contro l'Empoli; Baraye 5 presenze e infine Ceravolo, l'acquisto top, con 17 minuti in campo contro il Perugia, poi solo tribuna per le condizioni fisiche approssimative. Poco, troppo poco, praticamente niente. L'attacco del Parma deve dare risposte contro il bunker di Inzaghi, gol e assist per chiudere la mini crisi, reti per svegliarsi. E per svegliare chi ha ambizioni da big, ma ha un rendimento da piccola

    @AngeTaglieri88

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