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  • Parma, Ghirardi:| 'Marino, Samp non decisiva'

    Parma, Ghirardi:| 'Marino, Samp non decisiva'

    Di seguito la trascrizione integrale dell'ultima intervista rilasciata dal presidente Tommaso Ghirardi.

    Presidente Ghirardi, il gol di Hamsik ha scatenato la reazione del Parma, è l'ennesimo episodio negativo a livello arbitrale. Avete la sensazione di essere perseguitati in questa stagione?

    Perseguitati direi di no. C'è l'amarezza di una gara importante segnata da un episodio pesantissimo. Non è solamente un gol. Noi ci stiamo giocando una stagione. Questo non vuol dire trovare alibi. Dobbiamo essere consci dei nostri difetti e degli errori che abbiamo commesso durante questo campionato. Però un errore così decisivo in una partita così importante ti dà amarezza. La partita è finita 3-1 ma questo non vuol dire nulla. Chi sa di calcio sa come cambiano gli aspetti psicologici in un momento così particolare della gara. Noi avevamo fatto un bel primo tempo, all'altezza del Napoli. Prendere un gol in quel modo, in netto fuorigioco a sei minuti dall'inizio del secondo tempo, ti taglia le gambe. Questo ha condizionato la partita, così come ha condizionato Milan-Napoli, il "famoso" calcio di rigore contestato dai partenopei. L'unico mio rammarico - magari giustificato dalla forza mediatica in campo - è che si sia dia molto risalto

    a questa situazione nella settimana precedente e non si sia dia risalto poi ad una situazione uguale che riguarda il Parma e che per noi è importante come una partita per lo scudetto.

    Siete la squadra che ha ricevuto contro più rigori e la terza con più espulsioni dall'inizio del campionato. Coincidenza o qualcosa di più preoccupante?

    I cartellini rossi sono stati tanti e noi abbiamo sempre multato i nostri giocatori perché è evidente che hanno commesso qualcosa che ha indotto gli arbitri a fare queste scelte. Quello che non mi va giù è il numero elevato di rigori. Nove rigori non so quanti punti possano valere. Non voglio nemmeno immaginarlo e dare alibi alla squadra. E' che anche qui bisogna avere chiarezza su cos'è un calcio di rigore, quando bisogna darlo e quando invece non bisogna darlo. E non si capisce perché magari in una partita subisci un rigore e nella partita successiva avresti la possibilità di usufruire di una situazione identica a tuo vantaggio e invece il rigore a tuo favore non viene assegnato. Questo è il problema. Non c'è chiarezza.

    C'è un episodio che più di ogni altro l'ha fatta arrabbiare?

    No, la rabbia mia non è contro il sistema arbitrale che stimo molto perché al vertice ci sono persone serie e corrette e questo mi da serenità. La cosa che mi fa arrabbiare è la visibilità che viene data ad un episodio che capita al Parma e la visibilità che viene data a un episodio che riguarda un'altra squadra. Sono molto realista: non avremo mai la visibilità che hanno altre 4-5 squadre. Però noi impieghiamo denaro come le altre, forse di più, perché più il club è piccolo e più è grande l'azione dei soci. Il Parma ha dei tifosi che devono essere rispettati. Abbiamo 11.000 abbonati e una media di 18.000 persone allo stadio. E' il 30% degli abitanti di Parma e provincia. Dobbiamo tutelarli e dobbiamo rispettarli. Qualche volta ci sembra allora anche giusto dire la nostra.

    In questo senso Parma potrebbe essere un esempio virtuoso nel calcio italiano per strutture, stadio, spettatori e per tranquillità economica? Ciò nonostante avete la sensazione di essere trattati da comparse in un campionato di altri protagonisti?

    E' giusto che ci considerino una comparsa a confronto di grandi squadre italiane. C'è chi dice siano tre ma secondo me oggi sono quattro o cinque. Noi stiamo dando esempi di modernità al calcio. Abbiamo un centro sportivo importante, che altri club purtroppo per loro non hanno. Non siamo mai incorsi in sanzioni. Io non sono mai stato deferito o squalificato. Non abbiamo mai avuto problemi economici - anche se facciamo fatica a far tornare i conti a fine anno e gli azionisti mettono risorse tutti gli anni. Vogliamo essere considerati per quello che siamo. Niente di più, ma però neanche niente di meno.

    In questo momento il Parma è in una classifica inattesa rispetto all'inizio del campionato. Che errori ci sono stati?

    Di errori ne abbiamo fatti... anche perché altrimenti saremmo in una posizione diversa e non così bassa. E' chiaro che oggi abbiamo la consapevolezza del ruolo che dobbiamo avere da qui alla fine. Abbiamo la consapevolezza di dover affrontare tutte finali. Abbiamo la consapevolezza di dover fare più punti possibile in qualsiasi modo. Perciò dobbiamo abbandonare il bel gioco, la tattica, tutto. Bisogna avere il cuore e la determinazione per lottare, lottare e lottare ancora su tutte le palle, per togliersi da questa situazione che può diventare molto pesante.

    Discorso allenatore. Ha esonerato Pioli, di Carlo, Cuper e Cagni. Marino resiste. Paura di ripetere qualche errore del passato o c'è un rapporto decisivo fra Marino e Leonardi?

    Non voglio sminuire nessuno e tantomeno Leonardi a cui sono molto legato e più volte ho detto che è stato l'acquisto più importante che ho fatto nella mia carriera. Ma qui le decisioni importanti le prendo io. Mi assumo la mia responsabilità su quelle che sono le linee da dare alla società. Io credo di non aver mai beneficiato del cambio di allenatore. Parto dalla terza categoria e ho 15 anni di calcio alle spalle. Ne ho esonerati tanti di allenatori. Non ho mai - se non forse in un caso - avuto dei benefici. Non è questa la soluzione del problema. Ma soprattutto devo dire che Marino ha la stima della squadra e questo credo che sia fondamentale. Quando non ho riscontrato questo dato, ho sempre cambiato. Ma non è il caso di Marino.

    Vede analogie con la stagione della retrocessione di tre anni fa?

    No assolutamente no. Tre anni fa purtroppo mi sono reso conto presto che sarei retrocesso. Perché la squadra non aveva più mordente. La scelta del cambio di allenatore fu sbagliata perché Cuper portò timori e paura. E perciò capii che era venuta l'ora di fare un bagno di umiltà e tornare da dove eravamo venuti, cioè la serie B anche se erano 15 anni che Parma non ci andava. Oggi vedo la squadra viva. Non ci sono analogie. Una squadra che retrocede non fa un primo tempo con il Napoli giocando alla pari e andando in vantaggio. Non recupera due gol alla Roma. Non fa un punto prezioso sul campo del Chievo. E non recupera nemmeno la partita con il Cesena, seppure sia stata piena di episodi negativi per noi e fortunati per il Cesena.
    La squadra c'è, la squadra è viva. Abbiamo giocatori di personalità che forse non avevamo all'epoca. Uno su tutti è Crespo. E' un giocatore che ci darà sicuramente di più, nonostante abbia avuto una flessione nell'ultimo periodo. E poi abbiamo gli acquisti di gennaio che sono di primissimo ordine. Da Amauri che assolutamente quando è sceso in campo ha fatto la differenza a Palladino che è in condizione di forma eccezionale. Senza dimenticare Modesto, che sta facendo bene sulla sinistra. Credo che la squadra possa raggiungere l'obiettivo. Sono convinto che con la determinazione e con la grinta sarà possibile raggiungere la salvezza prima dell'ultima giornata.

    E' difficile fare abituare la piazza a una realtà diversa da quella passata?

    Il pubblico di Parma è maturo. Ha capito che prima c'era un calcio gonfiato, improponibile per una piccola realtà. Però è ambizioso. E questo mi da stimoli e voglia di investire. Il pubblico del Parma è sano è legato alla maglia e alle tradizioni. E il Parmacalcio è una tradizione della città che soprattutto nei momenti difficili è attaccata alla squadra. Lo ha dimostrato con i numeri e la presenza allo stadio. E' chiaro, i tifosi sono un po' delusi da questa stagione e io lo sono per primo. In questi momenti il pubblico deve stare vicino alla squadra per dargli quella carica che gli ha sempre dato.

    La volata salvezza non era prevista. Adesso è uno svantaggio o la qualità tecnica farà la differenza?

    Noi abbiamo metabolizzato che il nostro campionato è questo. Stiamo giocando con questa logica e lo dimostrano la partita con il Chievo e quella con il Napoli dove abbiamo fatto bene e siamo partiti forte. Senza l'episodio di domenica, la partita finiva in modo diverso, ne sono convinto. Dobbiamo fare un campionato di lotta e determinazione. Oggi abbiamo capito che è questa la strada da perseguire.

    Si comincia con la Sampdoria, bivio decisivo per il campionato e anche per Marino?

    No, su Marino l'ho già detto. C'è stato un confronto importante settimane fa anche perché la contestazione ci aveva fatto riflettere. Ma oggi abbiamo preso questa scelta e la portiamo avanti. Mi dispiace per la partita con la Sampdoria. Ho grande stima per la famiglia Garrone con cui ho un rapporto di amicizia. Però sarà un match molto importante e bisogna assolutamente vincerlo.

    Poi c'è il Bari e un ciclo durissimo...
    Questo non mi spaventa. Oggi è più difficile incontrare squadre di bassa classifica che le grandi. Purtroppo o per fortuna, anche l'ultimo weekend hanno lasciato punti un po' a tutti. Le gare sono tutte difficili non mi preoccupa chi abbiamo di fronte.

    Le difficoltà di quest'anno hanno raffreddato il suo entusiasmo e la sua passione per il Parma?

    Io ho grande entusiasmo e voglia di fare calcio e divertirmi . Quest'anno non mi sto divertendo. Ma io non ho mai mollato nei momenti difficili. Tuttavia ho bisogno dell'affetto della gente, dei miei tifosi. Questo mi serve. Gestire una squadra di calcio è molto difficile, ci sono molte insidie e se non hai neanche dalla tua parte la tua gente è difficile. Questo fino ad oggi non mi è stato mai negato dal popolo gialloblù. Fino a quando ci sarà questo affetto, io lotterò. Però è molto difficile.

    Un auspicio per il futuro?

    L'auspicio è che i nostri tifosi ci seguano e ci stiano vicini. Che si raggiunga la salvezza il prima possibile. Sono convinto che la raggiungeremo ma la voglio come detto il prima possibile. Sicuramente nel mio futuro non c'è una stagione come quella di quest'anno. Ma piuttosto come quella dell'anno scorso, dove abbiamo lottato, raggiunto i 40 punti velocemente e poi ci siamo tolti delle soddisfazioni facendo grandi risultati. Il Parma può ambire a questo perché ha la struttura e la forza per ambire a posizioni importanti. Ma prima deve assolutamente raggiungere la quota salvezza, altrimenti può incappare in stagioni disgraziate come questa.


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