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  • Parma, Marino:| 'Speriamo di non scioperare'

    Parma, Marino:| 'Speriamo di non scioperare'

    • L.T.

     

     Pasquale Marino, al termine della rifinitura mattutina al Tardini, ha incontrato la stampa, che ha focalizzato le sue domande sulla sfida di domani col Catania. "Come sempre - spiega Marino parlando degli avversari- in casa avranno un altro passo. I tifosi riescono a trascinare la squadra e fanno quasi sempre bene. Sono proiettati all'attacco e quindi bisogna stare attenti a limitarli". Poi si passa a parlare dell'atteggiamento del Parma in trasferta: "Credo che il nostro atteggiamento mentale debba essere sempre propositivo, perché se si pensa solo a difendere ci può essere qualche disattenzione o qualche prodezza degli avversari e si corrono rischi maggiori. E' giusto quindi avere la stessa mentalità sia in casa che in trasferta". Infine una battuta sui giovani del Parma: "Dobbiamo farli crescere in maniera serena, senza assilli o fretta. Hanno le qualità per emergere".

    Mister Marino, è un po' emozionato per il ritorno a Catania?

    "Sì, è sempre così. Però è ormai qualche anno che torno a Catania da avversario quindi c'ho fatto l'abitudine. La prima volta è stato un po' particolare, ma adesso l'emozione è inferiore a prima. A Catania, comunque, mi sono sempre trovato bene".

    Che Catania sarà?
    "Come sempre in casa avranno un altro passo. I tifosi riescono a trascinare la squadra e fanno quasi sempre bene. Dal punto di vista tecnico e tattico è una squadra che ha cambiato sistema di gioco, utilizzando un trequartista dietro le due punte. Sono proiettati all'attacco e quindi bisogna stare attenti a limitare giocatori con determinate qualità".

    Ha studiato una soluzione per bloccare il loro trequartista?

    "Noi cerchiamo sempre di non snaturare il nostro sistema di gioco, poi è chiaro che qualche sistema di base quando non siamo in possesso palla lo dobbiamo avere. Quando invece siamo in possesso noi dobbiamo sviluppare le nostre manovre".

    Come ha trovato i giocatori tornati dalle rispettive Nazionali?
    "Tutti bene, eccetto Paloschi purtroppo. Chi va in Nazionale porta sempre entusiasmo, oltre che a sé stesso, anche ai compagni, in particolare ai giovani che hanno tutti qualche possibilità di essere convocati".

    In settimana ha provato qualcosa di particolare?

    "No, facciamo sempre il nostro lavoro che chiaramente è sviluppato sul sistema di gioco dell'avversario per cercare di non farci trovare impreparati. La squadra ha lavorato con attenzione ed intensità, sapendo della difficoltà della partita stessa".

    Nel suo organico, un Crespo che scalpita.
    "Sì, ma non solo lui. I ragazzi stanno crescendo, è già da quasi due mesi che lavoriamo e Crespo sta crescendo assieme ai compagni".

    Ci sarà la possibilità di vedere Candreva fin dall'inizio?
    "La formazione la dico sempre prima alla squadra che agli altri. Mi sembra corretto nei loro confronti".

    Cosa è cambiato nel vostro centrocampo con l'arrivo di Candreva?

    "Antonio è un giocatore con determinate caratteristiche che può svolgere diversi ruoli. In ogni caso, credo che la campagna acquisti del Parma sia stata molto intelligente perché dopo aver fatto un buon campionato abbiamo cercato di mantenere il gruppo inalterato. Abbiamo perso qualche giocatore, ma non per nostra volontà. Biabiany e Lanzafame sono stati sostituiti da Giovinco e Marques; è partito Jimenez ed è arrivato Candreva; si è fatto male Galloppa ed è arrivato Gobbi. E' stato un mercato che ha cercato di farci avere giocatori simili a quelli della passata stagione".

    Che mentalità deve avere la sua squadra in trasferta?

    "La mentalità deve essere sempre la stessa, sia in casa che fuori. E' chiaro che vorremmo sempre attaccare per novanta minuti e fare noi la partita, ma purtroppo ci sono anche gli avversari. Credo che il nostro atteggiamento mentale debba essere sempre propositivo, perché se si pensa solo a difendere ci può essere qualche disattenzione o qualche prodezza degli avversari e si corrono rischi maggiori. E' giusto quindi avere la stessa mentalità sia in casa che in trasferta".

    Prima ha parlato di uno stadio caldo per il clima, ma ci potrebbe essere caldo anche dal punto di vista climatico. Può essere uno svantaggio per voi?

    "No, ci siamo sempre allenati nell'orario della partita e ci siamo un po' abituati al caldo. Non credo ci siano difficoltà per il fattore cliamtico, l'importante è che l'approccio mentale alla partita sia positivo".

    Parlando di Danilo Pereira, lo abbiamo visto fare delle buone giocate durante l'amichevole infrasettimanale. E' pronto per la Serie A oppure con un centrocampo così ricco è meglio aspettare?
    "In genere, quando si hanno ragazzi così giovani a disposizione, bisogna farli arrivare ad una condizione fisica e mentale giusta per poi pensare di farli giocare. A differenza di quelli più grandi, che se sbagliano qualche partita non hanno problemi e si rifanno successivamente, coi ragazzi si rischia di bruciarli subito se si ha fretta. Io ho avuto diversi esempi in carriera e avere un po' di pazienza in questi casi significa acquisire un capitale importante, perché abbiamo ragazzi di prospettiva. Dobbiamo farli crescere in maniera serena e senza assilli. Hanno le qualità per emergere".

    Parlando dello sciopero dei calciatori, lei che idea si è fatto della questione?

    "A prescindere dalla mia opinione, la cosa più importante è quella di non arrivare allo sciopero e spero si trovino soluzioni giuste che possano acccontentare tutti".


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