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  • Parma, via gli eroi degli anni 90. Contatti con Delio Rossi, idea Marino

    Parma, via gli eroi degli anni 90. Contatti con Delio Rossi, idea Marino

    • Daniele Longo
    Caos a Parma. Nella giornata di ieri è andata in scena una vera e propria rivoluzione in seno al club ducale che milita nel girone di B di Lega Pro. La proprietà ha deciso di esonerare in blocco tutto lo staff tecnico e dirigenziale: via due bandiere come Apolloni e Minotti e il direttore sportivo Galassi, artefici del ritorno tra i professionisti dopo un anno di serie D. Una scelta presa dal vice-Presidente Ferrari insieme ai tanti soci che ha trovato la forte opposizione del presidente onorario Nevio Scala. L'ex tecnico del Parma dei miracoli, contattato da calciomercato.com, ha preferito non commentare la scelta di rassegnare le dimissioni arrivata nel pomeriggio di ieri. 

    LE MOTIVAZIONI - La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l'ultima pesante debacle interna con il Padova per 1-4. Dopo il vantaggio iniziale la formazione ducale ha palesato i soliti problemi di gioco e mentali evidenziati già in altre occasioni. Il Tardini, infatti, aveva già accolto con i fischi la sconfitta interna con la Feralpi Salò dello scorso 10 ottobre e anche la vittoria di misura sul Mantova del 22 ottobre. Nel mirino è finito anche il mercato estivo: investimenti pesanti sul piano economico per portare in Emilia giocatori del calibro di Calaiò, Evacuo, Scavone, Canini, Garufo e Coly. Giocatori di esperienza provenienti tutti dalla serie B e scelti dal tandem Minotti-Galassi che hanno avuto ampi poteri decisionali. La loro posizione era legata a doppio filo a quello di Apolloni, difeso sin dalle prime critiche piovute ad inizio stagione. Il Parma è settimo in classifica, a quattro lunghezze dal Venezia di Inzaghi capolista, una scenario considerato deludente a fronte degli investimenti e degli obiettivi posti ad inizio stagione. La proprietà vuole tornare in serie B fin da subito e così ha deciso di  cambiare strategia: via tutti quei simboli della rinascita, della favola che doveva rompere con il recente passato per scegliere profili considerati più esperti per competere ai vertici. Naufraga così il progetto di una rinascita etica della città con quelle che erano le bandiere crociate.

    POLTRONA VACANTE - Diversi direttori sportivi hanno mandato la propria candidatura, in maniera diretta e indiretta,  per succedere al tandem Galassi-Minotti. Dall'ex Siena e Bari Antonelli a Zanzi, passando per Gerolin e Salvatori. Da quel che risulta a calciomercato.com, la società si è presa qualche giorno per riflettere e potrebbe scegliere autonomamente il prossimo allenatore. Un candidato forte in realtà c'è ed è quel Fabrizio Larini che a Parma è nato ed aveva già lavorato, prima da responsabile del settore giovanile poi da direttore sportivo, fino al 2002. Attenzione però ad un nome prestigioso, un'idea che stuzzica non poco  Ferrari e i soci: Pierpaolo Marino. Dirigente navigato e artefice della ricostruzione del Napoli, condotto dalla serie C1 alla A in tre anni.

    DELIO ROSSI IN POLE- Per raccogliere il testimone di Apolloni avanza la candidatura di Delio Rossi. Ci sono già stati dei contatti, l'ex tecnico della Lazio si è detto disponibile a condizione di firmare un accordo su più stagioni. Le alternative non mancano: dalla suggestione Zeman a Hernan Crespo,ben visto dalla tifoseria. Il tecnico argentino vive a Parma e segue spesso la squadra al Tardini ma in questo momento parte defilato. Si fa anche il nome di Edy Reja in seconda battuta, ma è un obiettivo di difficile realizzazione. Una parte dei soci ha evidenziato l'esigenza di affidarsi ad un tecnico che conosca bene la categoria e le sue difficoltà. In questo caso un nome papabile è quello dell'ex Ascoli Mario Petrone. Domenica nella trasferta di Ancona in panchina siederà il tecnico della Beretti Stefano Morrone, ex capitano storico del Parma di Donadoni. 

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