Una vittoria al mese leva il medico di torno. Questo, almeno, è il caso del Parma nel girone di ritorno. Tutto fuorché la cavalcata che in molti si sarebbero attesi dopo i 29 punti dell’andata. I crociati hanno faticato parecchio e, soltanto domenica, hanno tagliato il traguardo della salvezza con il successo ai danni dell’Atalanta.

Una vittoria che arriva a un mese e spiccioli dall’ultimo bottino pieno, fatto registrare nel sabato di Pasqua al cospetto di un Pescara ormai condannato. I gialloblù sono ora a quota 43 punti, che significa salvezza matematica nonostante un ritorno da 14 punti. Eppure, la festa non può avere inizio.

Per poter stappare le bottiglie di champagne serve un ultimo guizzo, quello che potrebbe essere determinato dal trittico che chiuderà l’anno. Mercoledì si va a Trieste contro il Cagliari, domenica arriva il Bologna nel sentitissimo derby che festeggerà il ventennale del trionfo di Wembley. E, poi, la chiusura nell’ultima trasferta di Palermo.

Il bilancio, se il Parma non staccherà il piede dall’acceleratore, potrebbe tornare a sorridere. Ma soltanto se arriveranno quattro vittorie consecutive, con 52 punti totali a fine anno. Quattro in meno della stagione passata, eppure un bottino ampiamente soddisfacente per festeggiare la più placida delle salvezze. Dunque, che volata sia.