Si chiama mercato di riparazione, il Parma qualche rattoppo lo dovrebbe fare, alla luce delle due uscite: Benalouane e Valdes non hanno creato chissà quale vuoto, va beh, ma i posti devono pure essere ricolmi, in un modo o nell’altro. E Donadoni, che è uomo accorto, ha già parlato con Leonardi e Ghirardi, in ordine i superiori che curano le trattative.

Qualcosa si farà, niente di clamoroso, la rosa va messa a posto, indipendentemente dalla permanenza di Cassano, o Parolo, altro pezzo pregiato che starebbe premendo per andare a giocare in una big, visto che le sue chance di andare in Brasile si stanno assottigliando. Si faranno ritocchi e, in base a chi esce, entrerà qualcuno dello stesso ruolo. La filosofia del Parma è questa, da anni, difficile smantellare la squadra in corsa, ma se l’offerta dovesse arrivare, difficile trattenere qualcuno, sia perché i soldi servono, sia perché mantenere gente controvoglia non conviene, ne all’uno ne all’altro.

Chi di voglia sembra averne ancora, almeno per come si impegna e lotta, è Amauri. Si è sbloccato, era ora, ed è lanciato verso una conferma che potrebbe portarlo nella posizione di privilegio, vista la situazione che gravita intorno a FantAntonio. L’italo brasiliano era a secco, il gol al Torino sa di vendetta verso quegli dei che non lo hanno risparmiato di certo e che sembravano averlo colpito. E che non lo volevano lasciare più. Ora Ama, osannato, vuole essere il trascinatore, quello che fino ad ora è mancato al Parma. Ha tutti i requisiti per diventare l’acquisto più importante di questo mercato, di riparazione.