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  • Parmamania: colpo 'di spugna' di Parolo

    Parmamania: colpo 'di spugna' di Parolo

    Diciamoci la verità: se la palla di Parolo non fosse finita in porta, ci saremmo trovati a commentare un'altra gara. Quella che spesso conduce il Parma, seppure con tutte le attenuanti del caso, questa volta. Perché contro c'era una squadra grande, anche se tale non sembrava. Il primo tempo chiuso meritatamente sul doppio vantaggio, aveva fatto vedere un Parma bellissimo, capace di stendere l'avversario all'inizio e alla fine dei primi 45'. E che poi manca sempre quel pizzico di cinismo che ti serve per abbattere i tuoi avversari. Quel gancio sinistro che ti mette k.o. e non ti fa rialzare più.

    Ebbene, una volta rientrati dagli spogliatoi, i ragazzi di Donadoni avevano tutte le intenzioni del caso per provare a sbarazzarsi di questa benedetta paura di vincere, di scacciare i diavoli e farli sprofondare. Ma sembrava non fosse giornata. Proprio no. Amauri che si vede parare un gran tiro da Gabriel, Gargano che si vede murare la conclusione due volte, prima dal piede di Zapata, poi da una traversa che sa di presagio funesto. E gli incubi cominciano a materializzarsi quando Cassano perde palla e dà il via alla rimonta, concretizzata dal difensore Silvestre che il Parma aveva a cercato di arruolare tra le sue fila. 

    Che beffa, stai vincendo 2-0, gli avversari pareggiano e per giunta con un giocatore che hai seguito durante le trattative, fino all'ultimo giorno, rischi di prendere il gol dello svantaggio per ben due volte e chiudi la gara, un'altra, gettando alle ortiche tutto quello che di buono hai costruito. 'Pazienza, almeno non l'abbiamo persa', avrà pensato Donadoni al quarto dei cinque minuti di recupero assegnati da un contestatissimo Valeri. 

    Fino al 'colpo di spugna' di Parolo. Quello che ha cancellato tutto in un attimo, in tre secondi, il tempo che quel pallone ha impiegato per insaccarsi alle spalle del portiere e regalare tre punti pesanti al Milan, che sono valsi il sorpasso in classifica e hanno regalato al pubblico del Tardini un pomeriggio da altri tempi.

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