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  • Parmamania:| Quante occasioni perdute!
Parmamania:| Quante occasioni perdute!

Parmamania:| Quante occasioni perdute!

Neanche il più pessimista dei pessimisti avrebbe ipotizzato di arrivare a fine 2011 in una situazione del genere. Certo, il Parma non è nelle ultime tre e ha anzi un buon margine sulla terzultima (7 punti di vantaggio sul Novara). Ma il mese che portava i crociati a Natale era il regalo più bello che il calendario potesse offrire. Tutto era iniziato con la prima partita dopo la sosta per le Nazionali, vinta brillantemente contro la lanciatissima Udinese dell'ex Guidolin. Poi seguivano gli impegni con Novara (trasferta), Palermo (casa), Cagliari (trasferta), Lecce e Catania (entrambe in casa).

Il classico periodo dell'anno in cui una squadra che vuole togliersi ogni complicazione infila un bel filotto di risultati. E, invece, è arrivato l'esatto opposto. Il Parma arriva a fine 2011 con cinque partite senza successi e quattro pareggi consecutivi (incredibile ma vero, prima del match interno con il Palermo i crociati non avevano mai ottenuto un 'x'). Senza dimenticarsi la ciliegina sulla torta, che non è affatto l'eliminazione in Coppa Italia per mano del Verona rimediata subito dopo il ko sorprendente di Novara. La ciliegina sulla torta è un'altra e creerà scenari tutti da studiare nei prossimi mesi. La contestazione del pubblico, che nelle ultime due partite - i 3-3 con Lecce e Catania - ha fischiato la squadra.

Attenzione, dunque. Perché quando il campionato riprenderà le partite non saranno più di questo tenore. Si parte a San Siro contro l'Inter, poi ci sono le due sfide salvezza con Siena e Bologna, nuovamente il Catania e il primo febbraio la Juventus. Con queste premesse, il rischio di arrivare alla fine di gennaio con ben altra classifica c'è tutto, ma in negativo. Perché dopo aver perso occasioni d'oro come quelle che offriva il mese di dicembre la situazione si farà molto più complessa. E se anche l'ambiente farà mancare il proprio supporto le cose diventeranno ancora più difficili. Il rischio di ritrovarsi a febbraio nelle stesse condizioni di un anno fa non è nemmeno così lontano.

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