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  • Parmamania: obiettivo far viola la Viola

    Parmamania: obiettivo far viola la Viola

    Il Parma bussa 4 volte a casa della Dea e, prima di scappare via, lascia sugli scalini un bel fagotto con un biglietto: “Certi obiettivi possiamo raggiungerli”. E poi va, veloce, a preparare un altro scherzo, a pianificare un altro risultato utile. Il Parma di questi tempi somiglia tanto a quello di una decina di anni fa, quando apparteneva al gruppetto delle sorelle del campionato. Lei si distingueva sempre per eleganza, per modestia e per il fatto che fosse la più piccola. Ora quella piccola sta piano piano riprendendo a camminare, a distinguersi per i risultati, a farsi notare per faccende strettamente legate al campo.

    E macina record, per tentare di diventare una società grande, o collocarsi immediatamente dietro a quelle che valgono di più. La leggenda della provinciale per ora è sparita, non c’è, è stata cancellata e superata grazie ai risultati e grazie a una pianificazione degna di una grande squadra. Una piramide organizzativa che fa gola anche a squadre più blasonate, vedi il Milan, che prima della rivoluzione di Barbara, ha provato più volte a mettere le mani sull’amministratore delegato del Parma, Leonardi, artefice di una creatura con un meccanismo che sembra funzionare in tutto e per tutto.

    La mente, Leonardi, e le braccia Donadoni e calciatori, che agiscono e ubbidiscono, lavorano e vincono, facendo gongolare Ghirardi che dal 2007, non ha mai gioito più di tanto. Forse solo una volta, per essere tornato in A dopo un anno di purgatorio. E ora si prende i complimenti, meritati, in attesa di frantumare nuovi record e di dimenticare le sabbie mobili precedenti magari con il piazzamento in EL. E’ vicino, ma deve superare un ostacolo importante, in un cammino insidioso.

    C’è la Fiorentina, ferita per aver lasciato punti all’Inter nello scontro diretto. Montella deve prima giocarsi il turno di Europa League e dopo può pensare al Parma, che prepara la gara con la Viola dopo aver smaltito i bagordi da record, consapevole di dover affrontare una gara delicata che, nello stesso tempo rappresenta un esame di maturità, una sfida che riacquista un  sapore europeo per entrambe. E chissà se, stavolta, il bigliettino con su scritto “certi obiettivi possiamo raggiungerli” verrà consegnato anche a Montella. L’obiettivo è quello di fare 13, in tutti i sensi, e provare a farli viola. 

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