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  • Parmamania: sbagliare due volte? No!

    Parmamania: sbagliare due volte? No!

    Un passo indietro con la consapevolezza che il bello deve ancora venire, ma stavolta per davvero. Contro il Catania, sarà stato forse il clima di precampionato che vigeva a Collecchio, come lamentato da Donadoni, si è visto un Parma davvero in difficoltà, soprattutto a livello di gioco con gli avversari che potevano avere la meglio e di gran lunga, con merito, se non fosse stato per Mirante e per colpa della loro imperizia sotto porta, un dato che conferma come il Catania sia ultimo in classifica ma non per gioco. La capacità di concretizzare le numerose occasioni avute abita altrove, ma la squadra di Maran ha messo un tarlo nella testa di mister e giocatori crociati. Se Cassano non fa il Cassano e gli capita una giornata come quella di domenica, beh, altro che trascinatore, FantAntonio diventa un bel problema, difficile da risolvere. Il meccanismo si inceppa e e lui fa fatica a entrare nel gioco, estromettendosi da solo dalla manovra, con quel suo broncio penzolante che si trascina e ripercuote sulla squadra. Una, solo una, l'azione in cui ha messo il piede, quella che dopo 5' stava portando al gol Amauri che, al contrario, si batte e sgomita, alla ricerca di un gol che potrebbe sbloccare una di quelle partite difficili. Quella con il Catania poi ti porta a uscire dal campo con un punto guadagnato, sapore che inevitabilmente ti aggiusta tutto il pomeriggio. Per come si era messa la partita beh, si può essere contenti, ma non bisogna fermarsi alla contentezza del momento, perché la corsa continua, va avanti e guai a fermarsi o pensare solo di potersi fermare e tirare il fiato. Si deve correre e pure veloce, perché il calendario non fa sconti, le altre squadre nemmeno e, adesso che la Fiorentina ha fatto il favore di arrivare in fondo alla coppa Italia, il posto numero sei potrebbe davvero far comodo a un Parma che dalla prossima gara è chiamato al riscatto, soprattutto dal punto di vista del gioco e di un atteggiamento che non deve essere mai remissivo ma sempre pronto e combattivo.

    La freschezza della panchina potrebbe aiutare, il mercato non ha rinforzato granché la squadra, ma ha regalato delle alternative valide e soprattutto con la voglia di riscatto. Magari qualche sterzata potrebbe darla qualcuno che vede il tutto da fuori, che sa come calarsi nella parte e che ha voglia di fare e di mettersi in mostra, di condividere la lotta per raggiungere un sogno. Contro l'Atalanta  da sempre campo ostico, per tutti, Donadoni vuole tornare a casa per metterla sotto sopra, dimostrando di essere cresciuto sia come uomo che come allenatore. Uno che sbaglia solo una volta, mai due consecutivamente.    

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