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  • Parmamania: vietato parlare di salvezza

    Parmamania: vietato parlare di salvezza

    E’ finita in un bagno di folla, nel delirio più sano di una tifoseria che comincia a stropicciarsi gli occhi e a fregarsi le mani ancor prima di vedergli toccare un pallone. E’ finita con un coro che, si sa, era scontato ma non troppo, “… portaci in Europa”, è finita con un carico pesante, come ama dire Antonio Cassano, di responsabilità per lui, per Ghirardi, per il Parma.

    Era iniziata con la ressa per vederlo e strappargli un saluto ancor prima di un autografo, la fila ai cancelli e gli spalti occupati dalle 4.000 teste fanno impressione. Entra scortato Cassano, tra Ghirardi e Leonardi, camicia nera, abbronzatura fresca e sorriso stampato sul suo faccione che parla con gli occhi. E quando con le mani tocca il microfono, lo fa cadere segna l’esordio con gol: “Partiamo già con il primo guaio…”, suscitando l’ilarità dei presenti.

    Sta bene FantAntonio, si vede, e fa star bene anche i tifosi che lo sommergono di applausi e di fotografie, di cori e di buoni propositi, come quelli che ha mostrato Cassano che sa che le chiacchiere stanno a zero. Vuole dimostrare di essere maturo e che gli anni sono 31 sul campo, niente più sbagli, cose dette e ridette a ogni cambio di maglia, sì, ma l’entusiasmo che si tocca con mano è davvero contagioso perché è il Cassano più carico. Con la moglie al seguito, si sente responsabile per davvero.

    “Ho fatto più danni della grandine” dice, ricordando come la sua carriera sia stata molto al di sotto di quello che realmente avrebbe potuto fare. Adesso non vuole più farne di errori, non vuole più essere la grandine. L’ambiente si augura che sia davvero quel sole che tutti hanno saputo apprezzare, ma solo a sprazzi. E senza paragoni illustri, senza scomodare Stoichkov magari, che una quindicina di anni fa, più o meno nello stesso giorno, aveva infiammato il pubblico gialloblù per poi andare via a fari spenti, senza mai incidere.

    Ebbene, questo è quello che Cassano non si augura, non può augurarsi, non vuole. La testa sta bene, detto da lui, ci crediamo, ci crede Ghirardi e ci credono i tifosi che, dopo un antipasto così, si aspettano un’abbuffata di quelle che fa stare bene. Magari una scorpacciata di gol, condita da assist e da tocchi spettacolari. Si vede bene con Amauri “lui è bravo” ha detto, e deve esserlo pure lui però, perché Parma sa aspettare, sa amare ma sa anche dimenticare. Ma tutto fa pensare che Cassano possa davvero farsi amare. La sua prima giornata è finita con un bagno di folla…

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