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Patto di Natale:| Firenze sogna lo scudetto

Patto di Natale:| Firenze sogna lo scudetto

Tifosi in delirio, il sogno proibito.
Patto di Natale: ora Firenze crede allo scudetto.
Patto di Natale. In casa viola è quella la data indicata come spartiacque per delineare obiettivi e sogni. Fino ad allora piedi piantati a terra. Discorso che non riguarda, però, i tifosi. I quali hanno accolto con entusiasmo il pari della Juve sabato con la Lazio intravedendo una classifica accorciata verso l'alto. Esplodendo in un boato spontaneo, ieri, al raddoppio di Sau. Quando il momentaneo aggancio all'Inter seconda in classifica, ha rotto gli argini dell'esaltazione.

Giornata speciale Posizione complicata quella del presidente onorario Andrea Della Valle. Diviso tra l'obbligo di calma imposto dal «ruolo istituzionale», e la voglia di lasciarsi trascinare dall'ondata euforica dei tifosi. Mai così suoi. Prima della gara è infatti stato esposto uno striscione nel settore Maratona che recitava «Andrea Della Valle uno di noi». Ideato dal Centro coordinamento viola club. Quando l'a.d. Mencucci glielo ha fatto notare, Della Valle ha ringraziato con la mano. Ma erano gli occhi quasi commossi a far capire lo stato d'animo. Il coro in suo onore, cantato da tutto lo stadio al 9' della ripresa, ha fatto il resto. Catalogando in altra epoca contestazioni ed insulti arrivati durante la scorsa stagione: «Dico grazie a tutti, la mia gioia è per loro» sospira sorridendo a fine partita. Prima di soffermarsi sulla propria creatura. «Mi sto davvero stradivertendo a vedere questa Fiorentina. L'Atalanta ci ha fatto soffrire, poi siamo stati devastanti». E alla richiesta di eventuali altri acquisti a gennaio, ha risposto: «Adesso non manca nulla a questa squadra. Il nostro obiettivo rimane l'Europa, anche se a Natale capiremo meglio dove potremo arrivare».


Sorrisi Da piromane, incendiando l'entusiasmo in città, a pompiere. Montella tira dritto, ribadisce concetti, cavalca emozioni. «Giusto che i tifosi si lascino trascinare dai sogni – attacca l' Aeroplanino - ma noi non siamo degli illusi. Pur essendo molto ambiziosi». Alla vigilia della sfida con l'Atalanta, alla domanda su un possibile inserimento nella lotta scudetto, aveva tagliato corto. «Mi scappa da ridere». Domanda riproposta nel dopo gara di ieri. «Sorrido ancora». Impossibile strappargli di più. Decisamente a suo agio, invece, nello spiegare il nuovo passo in avanti sotto il profilo della maturità. «Abbiamo avuto 7-8 minuti di blackout pagati a caro prezzo. Ma la reazione dopo il pari subìto è stata la cosa che più mi è piaciuta. Siamo andati a pressarli alti volendo fortemente la vittoria. Che è stata meritata». Seconda in due partite senza Jovetic. «Non scherziamo, uno come Stevan lo vorrei sempre a disposizione. Ha provato a forzare prima della gara, sentendo un risentimento all'altro piede. Spero recuperi per Torino».


Tre gol nelle prime due partite da titolare.
Aquilani continua a volare: "E se tra un mese saremo lì...".
Glielo aveva detto Cassani: «Oggi segni tu». Retroscena svelato in occasione del primo gol. Corsa verso il compagno veggente e logico ringraziamento. In totale fanno tre reti e altrettanti assist in sei presenze. Un episodio decisivo ad apparizione: media da far leccare i baffi al mondo viola che nella resurrezione di Alberto Aquilani ha sempre creduto.

Progressione Fa paura. Nella prima partita da titolare, a San Siro contro il Milan, è andato subito in gol. Nella seconda, ieri contro l'Atalanta, le reti sono state due. E se il Torino, prossimo avversario, comincia a valutare il pericolo tripletta, non la pensa nello stesso modo l'amico-compagno Luca Toni. Che nel dopo gara ha scherzato in merito al numero 10 viola. «Gli ho detto che tre gol non li avrebbe mai fatti. Quindi di concentrarsi sull'assist per me. Dopo cinque minuti l'ha fatto, è stato di parola». E rivedendo i film delle gare in viola di Aquilani, emerge come nelle prime due apparizioni a gara in corso (contro Udinese e Lazio) siano arrivati altrettanti assist. Mostrando una certa tendenza a lasciare il segno.

Sogni La corsa sotto la Fiesole in occasione del secondo gol e l'ovazione al momento della sostituzione hanno fatto il resto. Alberto adesso è un ragazzo felice. Che chiede soltanto un po' di continuità: «È stata una gran giornata per me e per la squadra. Giochiamo bene, divertiamo e vinciamo». Sulla classifica. «Siamo lassù e ci piace. C'è entusiasmo, la gente sogna. Noi dobbiamo rimanere con i piedi per terra, se dopo Natale saremo ancora in alto, sogneremo anche noi. Il mio futuro? A Firenze sono felice, voglio rimanerci a lungo».


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