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Pazzini:| Torna alla Fiorentina?

Pazzini:| Torna alla Fiorentina?

UNA VOCE, tra le tante, vorrebbe il ritorno in maglia viola Giampaolo Pazzini. L’ingaggio dell’attaccante non sarebbe certo nei parametri della Fiorentina, ma è certo che il ‘Pazzo’ lascerà l’Inter. Si è fatta sotto anche la Lazio che per il riscatto di Mauro Zarate avrebbe offerto proprio il ragazzo di Pescia.

ERA STATO scelto. Poi sono piovuti fischi dalla curva e Ranieri è rimasto a galleggio come un novellino qualsiasi, lui che ha allenato molte squadre top fra le tredici che gli sono toccate in carriera. Chelsea a parte, dal 2007 Juve, Roma e Inter, le ultime due prese in corsa come risolvitore di problemi. Per i tifosi viola però il problema principale è rompere con il passato, accogliere l’irruzione di una ventata fresca, uscire dalla psicosi del già visto, liberarsi dall’idea calcio passato da queste parti. E’ come se Per questo Zeman — sana follia, rischi incalcolabili, fascino da film — resta l’icona dell’elettrochoc viola. La rottura più adatta per riunire i cocci.

MA RANIERI ha la precedenza dettata dal primo approccio. E ora l’apnea: silenzi, contatti rari, risposte azzerate negli sms. Vita dura anche per un Marine delle tensioni come lui. La vita sospesa sul nulla o sul molto è comunque una scocciatura, 15i anni di carriera da calciatore e 26 da allenatore servono a poco quando l’ultima telefonata non arriva. Forse oggi, forse domani. Ranieri ha vissuto tensioni in Spagna, Inghilterra e, fra gli altri posti, anche a Roma dove è arrivato dopo Spalletti. Scudetto sfiorato contro l’Inter. E ora la paura di sfiorare Firenze.

SETTE GIORNI e poi sarà giugno. L’aggiornamento cronologico serve solo e soltanto a sottolineare quello che ormai si era capito da qualche tempo: la nuova Fiorentina, dal direttore sportivo, all’allenatore, passando per i primi colpi di mercato, la si scoprirà solo nel mese giugno. Inevitabile. Anche perché — come previsto — Andrea Della Valle (proprio come il fratello Diego) sta per lasciare l’Italia per rientrarvi nel giro di una settimana.

TRADUZIONE: l’ingaggio del nuovo ds come quello del tecnico che prenderà il posto di Delio Rossi, non arriverà prima dell’inizio del prossimo mese. Cominciamo dall’allenatore. L’almanacco giornaliero dei candidati alla panchina viola registra nuove nomination e immancabili uscite di scena. Da ieri, ad esempio, le azioni di Zeman hanno subito una netta flessione. Il tecnico boemo ha parlato del suo futuro e ha fatto capire in modo chiaro che il suo primo desiderio (nonostante le proposte di Fiorentina e Lazio) è quello di continuare l’avventura con il Pescara. Detto questo e ricordato che Reja vuole conoscere prima il nome del ds e poi eventualmente trattare con i viola, è la candidatura di Ranieri quella da seguire e da percorrere con maggiori certezze. Poi, è ovvio, spuntano soluzioni diverse, ma al momento in seconda fila, come quella di Ficcadenti del Cagliari o quella che vorrebbe Della Valle pronto a offrire la panchina della squadra gigliata a Walter Mazzarri, nel caso si consumasse lo strappo fra il tecnico toscano e il Napoli. Questo comunque, per ribadire che la soluzione del nuovo tecnico è tutt’altro che vicina a essere risolta. E allora ecco alcune sfumature che potrebbero portare a mosse a sorpresa.

PRENDIAMO Minotti (ex dirigente del Cesena), indicato da radio-mercato come uno dei maggiori candidati a occupare la scrivania della società viola. Bene, Minotti, due stagioni fa, aveva voluto e ingaggiato come allenatore del suo Cesena, proprio Ficcadenti. Detto questo, però, la Fiorentina continua a trattare a ritmo serrato con Daniele Pradè, ex dirigente della Roma, per il quale ADV si era già mosso qualche settimana fa. Raggiungere l’accordo con Pradè non dovrebbe essere troppo difficile e molto probabilmente una volta rientrati dall’estero i fratelli Della Valle riconvocheranno Pradè offrendogli la poltrona lasciata vuota da Corvino.

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