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  • Pecciarini, tutor Milan Primavera: 'Cristante pronto per Allegri'
Pecciarini, tutor Milan Primavera: 'Cristante pronto per Allegri'

Pecciarini, tutor Milan Primavera: 'Cristante pronto per Allegri'

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Motivatore, tutor, mental coach. C'è il rischio di fare confusione. Chi sono? Cosa servono? Domande, alle quali calciomercato.com cerca di dare una risposta attraverso le parole di Andrea Pecciarini, Tutor della Primavera del Milan.

Che differenza c'è tra mental coach e tutor?
Sono due ruoli diversi, il mental coach è più legato alla prestazione, all'obiettivo, rientra più nella soglia del professionismo. Il tutor cura anche altri aspetti, come la crescita e la formazione del ragazzo inteso come persona non solo come giocatore. Nel settore giovanile del Milan c'è un'area psicopedagogica, dalla Primavera in giù tutte le squadre hanno un tutor. E' una linea guida della società. Io mi occupo, in simbiosi con Dolcetti (l'allenatore ndr), dei ragazzi della Primavera. E' importante che sappiano gestire le pressioni, ma anche i rapporti con lo staff tecnico, con la scuola e con la famiglia. Nel Milan ci sono ragazzi che arrivano da ogni parte dell'Italia e del mondo, parallelamente alla crescita professionale devono saper crescere come uomini. La Primavera è per molti un bivio: c'è chi si affaccia al calcio che conta, che sogna un contratto in B o Lega Pro o addirittura il salto in Prima squadra, ma c'è anche chi teme di non riuscire a sfondare, dopo tanti sacrifici. Lavorare con la mente serve a sapere gestire anche queste situazioni.

Che cosa fa un tutor?

Allena la mente. Credo che un giocatore debba lavorare dal punto di vista, tattico, tecnico ma anche mentale. E' una delle quattro gambe del tavolo. La mente condiziona il corpo, l'approccio alla gara e permette di affrontare meglio gli ostacoli, in partita come nella vita. Devo dire che i ragazzi della Primavera sono molto disponibili al confronto, hanno capito che il lavoro mentale ha lo stesso valore di quello che fanno sul campo. Con loro faccio una riunione, mi confronto. E per questo devo dire grazie a Dolcetti, che dal canto suo, è un tecnico tenace, attento, sensibile, bravo ad anticipare i problemi. E questo rende tutto più facile.

A Roma Tonin Llorente, mental coach di Luis Enrique, è stato demonizzato e ridicolizzato.

C'è una convinzione sbagliata, il mental coach viene visto come una figura inutile, di troppo, che non porta a nulla. C'è il retaggio antico "allenamento mentale uguale malattia". Ci sono alcuni campioni che non accettano il confronto. Quando sento o leggo allenatori o protagonisti di campo che dicono "Non abbiamo avuto coraggio", "Non abbiamo avuto la mentalità giusta" o "Abbiamo avuto un approccio sbagliato" sorrido. La mente condiziona il corpo, accettare di lavorare dal punto di vista mentale permette di andare oltre i propri limiti.

Si aspettava il Milan Primavera in finale al Torneo di Viareggio e in corsa per la final four di campionato?

A Viareggio non eravamo favoriti, ma abbiamo lavorato bene, i ragazzi della Primavera sono dei grandi giocatori o soprattutto dei grandi uomini. Ogni giorno che passava saliva la voglia, abbiamo superato un girone difficile ed eliminato avversari più forti di noi. Peccato per la finale con l'Anderlecht, è stata decisa dagli episodi. Tornare a giocare l'ultimo atto dopo più di 10 anni è stata però una grande soddisfazione collettiva e un ottimo traguardo per il club. In campionato siamo partiti male, abbiamo pagato qualche infortunio di troppo, ma adesso siamo lì a giocarcela anche se non siamo favoriti.

Ha mai lavorato con Mastour (baby prodigio classe 1998)?

No, lo conosco solo come ragazzo, mi sembra abbia la testa sulle spalle. E' maturo e molto determinato. Credo che possa fare bene al Milan.

Cristante è pronto per la Prima Squadra?
Direi prontissimo. Al di là dei mezzi fisici e tecnici, ha la testa giusta per imporsi in uno spogliatoio di campioni. E' spavaldo, sa quello che vuole. Sarà un valore aggiunto per Allegri.


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