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  • Pepe: 'Addio Juve, per te ho dato una gamba. Dybala? Avrà il mio 7'
Pepe: 'Addio Juve, per te ho dato una gamba. Dybala? Avrà il mio 7'

Pepe: 'Addio Juve, per te ho dato una gamba. Dybala? Avrà il mio 7'

Simone Pepe saluta la Juventus. Ecco le sue parole di commiato dal club bianconero: "Svuotare l'armadietto di Vinovo è stata una tristezza incredibile: alla Juventus ho trascorso cinque anni fantastici in una società incredibile. Ho dato il cuore, l'anima e pure una gamba. Il popolo bianconero l'ha capito e infatti mi ha sempre osannato e riempito d'affetto. Con i tifosi manterrò un feeling incredibile per sempre. Nulla, però, può ripagarmi della finale persa: a Berlino, a fine partita, ho detto ai miei compagni che il giorno dopo sarebbe stato peggio e non mi ero sbagliato. La notte non riuscivo a dormire e non ero l'unico. Mi sono collegato alle 6 e 45 alla chat di Whatsapp che condivido con alcuni compagni ed erano tutti collegati. L'amarezza per essere arrivati a un passo dalla Champions era troppo grande".

ADDIO AL GRUPPO STORICO - "Eravamo un bellissimo gruppo, abbiamo instaurato legami fortissimi, ma sono certo che se ne formerà uno altrettanto solido. E' la forza della Juventus: giocatori e allenatori passano ma la maglia e la mentalità vincente del club restano. Tevez? Un pochino me lo aspettavo. Carlos aveva il grande desiderio di tornare al Boca Juniors e la Juventus è stata brava a rispettare la sua decisione. Di lui mi rimarrà sempre il ricordo di un calciatore fantastico e di una persona umilissima. Andrei al Boca con lui...Futuro? Vorrei rimanere in Italia. Udinese? Mi sto guardando intorno. Dybala? Penso che prenderà il mio numero di maglia, il sette. Parliamo di un ragazzo fantastico. La Juve è un altro mondo rispetto al Palermo, però gli ho visto fare davvero giocate incredibili. Mi ricorda Montella, che è stato un attaccante straordinario".

SU MANDZUKIC - "Mario e Tevez hanno caratteristiche diverse, però sono accomunati dallo spirito. Anche Mandzukic è un grande lottatore e quante botte si è dato con Chiellini negli ultimi anni. E' uno che si spacca la testa e dopo due secondi riparte. Morata ha il dna da fenomeno e da Champions: abbina tecnica, forza e velocità. Alvaro può diventare uno dei primi 5 o 6 più forti del mondo. Gli ho insegnato subito qualche parolaccia per abituarsi alle partite, come ho fatto con Pogba. Paul partiva avvantaggiato perché a Manchester ne aveva imparato da Macheda. La Juve parte in pole per lo Scudetto e in Champions può riprovare. Se dovesse andare in finale a Milano ci sarò anche io a tifare".

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