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  • Perché amiamo Zeman, l'uomo che non vince mai ma insegna calcio e diverte
Perché amiamo Zeman, l'uomo che non vince mai ma insegna calcio e diverte

Perché amiamo Zeman, l'uomo che non vince mai ma insegna calcio e diverte

  • Stefano Agresti

Denigrarlo è fin troppo facile: conosce un solo modo di giocare, le sue squadre prendono valanghe di gol e, soprattutto, non ha mai vinto nulla, nemmeno il più misero dei trofei. Non solo, aggiungiamo noi: a meno di clamorosi colpi di scena concluderà la sua avventura nel mondo del calcio - speriamo il più tardi possibile - continuando a non vincere alcunché. Lo abbiamo capito nella primavera dell’anno scorso quando con il suo Lugano ha ceduto la finale di Coppa di Svizzera (che non è proprio la coppa del mondo) al modesto Zurigo, arrivato ultimo in campionato. Segnale inequivocabile: no, non vincerà mai.

 

Eppure Zdenek Zeman detto Sdengo per molti è un mito, una leggenda. Per noi, un maestro di calcio: uno dei migliori. Perché nel mondo del pallone non contano esclusivamente gli scudetti, le coppe, i trofei, giacché altrimenti avrebbero voce in capitolo solo i Capello e i Mourinho, gente che ha allenato grandi campioni in grandissimi club e, con merito, ha vinto. Altri valori hanno un peso, oltre ai risultati: la voglia di divertire, l’amore per il bel gioco, il desiderio di osare, la capacità di sorprendere.

 

Sorprendere: Zeman ci è riuscito - meravigliosamente - anche stavolta. Lo hanno richiamato al capezzale del Pescara, in una situazione di infinita tristezza: nessuna vittoria sul campo, quasi un record mondiale, e un cammino condito di immagini pessime, tra contestazioni e lacrime, paure e macchine date alle fiamme. Pensavamo che avessero messo il suo faccione - quello dell'eroe della penultima promozione in Serie A - a protezione della squadra, un’operazione ruffiana e malinconica. Ci sbagliavamo. In pochi giorni Zeman ha liberato la testa dei calciatori e ha trasmesso loro, incredibilmente, alcune delle sue idee di calcio: aggressività, sovrapposizioni, velocità. E 4-3-3, naturalmente. Tre allenamenti gli sono stati sufficienti.

 

Quando abbiamo visto il Pescara in campo, non credevamo ai nostri occhi: il risultato ha preso una dimensione inimmaginabile, 5-0, e il Genoa è stato travolto da una squadra in tutto somigliante a quelle con le quali Zeman ci ha fatto innamorare di lui. Ci è venuta la folle tentazione di andare a guardare la classifica, per capire cosa potrebbe accadere da oggi in poi. Ebbene, la salvezza rimane praticamente impossibile, Con Zeman, però, nessun sogno è proibito. Tranne che quello di vincere.

@steagresti
 


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