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  • Torino:| Ecco i primi gol da palla ferma
Torino:| Ecco i primi gol da palla ferma

Torino:| Ecco i primi gol da palla ferma

  • A.S.

La perfezione non sarà raggiungibile, però è quantomeno avvicinabile. Giampiero Ventura ci ha provato, cominciando l'opera nella passata stagione: partendo da tale presupposto, il tecnico genovese si è adoperato per smussare gli angoli ed eliminare i difetti congeniti presenti nella formazione granata. Da perfezionista, Ventura ha cercato di aumentare esponenzialmente la qualità del Torino, inteso chiaramente come squadra, cominciando dai fondamentali: più gioco, più coesione di gruppo, più concretezza, più autostima per una crescita progressiva e continua. Non sempre ci sarà riuscito, ma la missione è stata portata a termine: serie A senza playoff, la costruzione di uno spogliatoio forte, la rivitalizzazione dell'ambiente. In svariati aspetti il Torino è progredito, attraverso il lavoro. E il timoniere granata ha insistito molto, fin dalla passata stagione, anche sulle soluzioni da palla inattiva: schemi ad hoc per liberare l'uomo, da calcio d'angolo come su punizione. Una gran mole di lavoro che però ha prodotto risultati piuttosto esigui. Perché il Torino è dovuto arrivare verso la fine campionato per trovare i primi gol da palla ferma (come l'incornata vincente di Glik contro la Reggina). I dati elaborati da Optasics parlano chiaro: sul totale dei gol realizzati dai granata nello scorso campionato, il 19,3 per cento è stato prodotto da palla inattiva. Poco, rispetto alla media della serie B dell'anno passato: 25,3 per cento. Ancora più evidente la forbice con la serie A: 33,2 per cento, a dimostrazione che la pericolosità su punizioni e corner diventa fondamentale nella massima categoria.

BERGAMO DOCET - Potrà sembrare un caso, ma in realtà non lo è: a Bergamo, domenica, il Torino ha invertito la tendenza. Dei cinque gol rifilati all'Atalanta, due sono arrivati da calcio d'angolo. Merito di un generale miglioramento nell'esecuzione degli schemi provati in allenamento? Forse. Ma la chiave è soprattutto un'altra: l'aver trovato il giocatore che mancava, quello capace da fermo di mettere il pallone esattamente dove serve. Questione di qualità, ciò che non manca nel curriculum di Alessio Cerci: dal suo sinistro radiocomandato sono arrivati la torsione vincente di Gazzi e il guizzo di D'Ambrosio. Due soluzioni ben congeniate, ma che si sono rivelate produttive perché innescate da due cross chirurgicamente precisi.

ALTRA MEDICINA - La mancanza di pericolosità sulle palle inattive era stato un (piccolo) neo in serie B, però potrebbe diventare una risorsa in A: una nuova miniera di potenziali azioni da rete, sfruttando la qualità di alcuni singoli. Cerci, su tutti. Ma anche Sansone, finora utilizzato con il contagocce, ma capace nel Sassuolo, in B, di colpire a ripetizione su punizione. L'anno scorso il Torino non aveva veri e propri specialisti. O meglio, ne avrebbe avuto uno: Pasquato, ma è transitato in granata come una meteora, ai margini delle scelte di Ventura. Se cambia la musica sulla palle inattive, i ragazzi di Ventura possono avere a disposizione una nuova, efficace medicina per combattere il mal di gol, malattia da evitare come la peste per raggiungere il prima possibile l'obiettivo: la salvezza.

(Tuttosport - Edizione Locale)

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